Apofruit, crescita con due cifre a tutto campo

In cantiere il progetto Berries. E il biologico vola

Apofruit, crescita con due cifre a tutto campo
Mirco Zanotti, Ilenio Bastoni, Mirco Zanelli, Pietro Ciardiello, Ernesto Fornari e Paolo Pari: questi gli uomini del Gruppo Apofruit che ieri hanno presentato a Macfrut idee e progetti per il futuro sulla spinta di un 2016 da incorniciare. Ognuno di loro, per il settore di propria competenza ed esperienza, ha presentato alla platea di soci i risultati positivi in termini di fatturato e volumi.
Alla base della crescita una strategia che si basa su aggregazione e specializzazione, principi che hanno l'obiettivo irrinunciabile della valorizzazione della produzione e della distribuzione.

Come ha illustrato Ilenio Bastoni, direttore generale, i numeri del gruppo sono tutti positivi e in crescita a doppia cifra. Il fatturato consolidato al 31 luglio supera i 178 milioni di euro, contro i 146 del 2015, con un aumento del 21,9%. E, a volumi, la crescita è del 26,6% in più (1.771 ton). Anche la cooperativa Apofruit Italia mostra crescite a doppia cifra: +27,1% di fatturato (sopra i 106 milioni) e più 31,9% a volumi (quasi 1.282 ton).

Ma la carrellata di “segni più” continua per Mediterraneo Group, che sfiora i 27,9 milioni di euro (+9,6%), movimentando più di 24.800 ton e, soprattutto di Almaverde Bio, complice una crescita tumultuosa del comparto in tutto l’alimentare: +34,3% per fatturato e volumi (quasi 13,9 milioni per 7.554 ton), che sembrano non arrestarsi più.

L'obiettivo resta acquisire specializzazione su tutta la gamma di prodotti Apofruit, puntando su alcuni concetti che sono diventati cavalli di battaglia, e cioè: segmentazione, innovazione, legame con il territorio, packaging dedicati. Obiettivo finale è la competitività, da intendersi non come logica di prezzi bassi ma, piuttosto, di offerta al consumatore di prodotti di massima qualità utilizzando le linee premium, Solarelli in testa. Elementi premianti visto che - lo ha ricordato Mirco Zanelli, direttore commerciale – il mercato nazionale negli ultimi 12 mesi è cresciuto a volume del 14,7%, l’export del 56,8% e un boom dell’oltremare (+494,8%).

Non solo numeri. Tra le novità, va citato il progetto di category berries presentato da Ciardiello, presidente di Mediterraneo Group, che vede coinvolte anche Apofruit e Ortofruit Italia. I preventivi di produzione sono ambiziosi: passare da 2.124 quintali di mirtilli del 2016 a 3.133 nel 2017 e 6.521 nel 2019; da 2.020 quintali di lamponi a 3.670 nel 2017 e 3.180 nel 2019; da 1.700 a 4.000 fino a 8.500 quintali di Nergi.  Ovviamente, non mancano more e ribes.
Poi, il biologico di Canova meriterebbe un capitolo a sé. Che inizia così: una crescita del 20% in ogni mese del 2016; 50 nuove referenze in un anno; la nuova società ViviRomano al Car di Roma; la certificazione Demeter per lo stabilimento romagnolo di Longiano; i nuovi piatti pronti, minestroni e zuppe a marchio Almaverde Bio. Per non parlare dei nuovi format di vendita per un ulteriore sviluppo del biologico. Il menù, per ora, è servito.

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