Mercati ambulanti, ortofrutta ancora in mano agli italiani

In controtendenza in un "canale" che vede gli stranieri gestire il 53% dei banchi. I dati

Mercati ambulanti, ortofrutta ancora in mano agli italiani
La maggioranza relativa dei banchi? Ce l’hanno gli imprenditori stranieri. Ma non nel comparto ortofrutticolo. Al mercato, per le strade e nelle piazze della Penisola, sono sempre meno le attività di commercio ambulante guidate degli italiani e sempre più quelle gestite da operatori d’Oltralpe. Delle oltre 190mila imprese attive in Italia nel settore, a giugno 2016, il 53,4% era gestito da imprenditori nati all’estero. Ma per l’ortofrutta è un’altra storia: solo l’11,8% dei 12.766 banchi che propongono frutta e ortaggi, infatti, sono in mano a persone non italiane. Rispetto al 2015 gli stranieri sono il 7,4% in più ma lo 0,3% del totale in meno, a fronte di un incremento complessivo di aziende attive.

Lo rivela una elaborazione dell’Ufficio Studi della Camera di commercio di Monza e Brianza su dati Registro Imprese. Dai fiori alla frutta, dall’abbigliamento ai prodotti per la cura della casa e della persona, sono complessivamente più di 100mila gli imprenditori provenienti da tutto il mondo che commerciano “on the road” (+5,7% in un anno) e che hanno sorpassato i colleghi italiani. In settori del commercio ambulante al dettaglio come la vendita di bigiotteria e chincaglieria, i connazionali rappresentano solo il 6% del totale delle imprese attive: si tratta di circa 1.400 ambulanti nati in Italia contro gli oltre 22mila imprenditori stranieri. 



Nell’alimentare resiste invece il “made in Italy”: oltre che nell’ortofrutta, gli imprenditori italiani “tengono le posizioni" (con il 95% circa in entrambe le categorie) nel commercio ambulante di pesce e nella vendita di carni. 
La concentrazione più alta è in Calabria e in Sardegna, dove la quota di stranieri sul totale degli ambulanti raggiunge circa il 70%; segue la Campania con il 61,2%.

Tra le prime province in Italia per presenza di commercianti stranieri al primo posto c’è Catanzaro con 2.247 bancarelle di imprenditori nati all’estero, pari al 78,5% del totale; quindi Reggio Calabria e Pisa (rispettivamente 77,2% e 74,8%), Palermo (74,7% del totale ambulanti). Superano il 70% di stranieri anche Caserta, Sassari, Cagliari e Nuoro, 67,1% del totale) e Sondrio (175 stranieri, 65,5%). In valori assoluti la patria degli affari per strada è Napoli, con 9.371 bancarelle di stranieri (+21,9% in un anno) su un totale di circa 16mila attività.

Stando a dati della Federazione degli ambulanti Fiva-Confcommercio e del Mise, i ricavi dell'ambulantato si aggirano attorno ai 25 miliardi di euro, l'1,65% del Pil; sono tra i 23 e i 26 milioni i consumatori che usufruiscono dei mercati almeno una volta la settimana, per il 78% donne. Sempre secondo Fiva e Mise, la metà circa dell’ortofrutta commercializzata nel dettaglio passa ancora dall’ambulantato (50-55% la forbice stando a queste rilevazioni). 

Copyright 2016 Italiafruit News