Fagiolo Igp Cuneo, la Cia evidenzia una scarsa redditività

Fagiolo Igp Cuneo, la Cia evidenzia una scarsa redditività
“Disponiamo di un prodotto, il Fagiolo Igp Cuneo, universalmente riconosciuto di assoluta eccellenza, apprezzato da massaie, chef e cultori gastronomici, eppure siamo a lamentarci, a ragione, dello scarso reddito che ricaviamo dalla coltivazione onerosa ed impegnativa di questo ortaggio. Con soddisfazioni non corrispondenti alle aspettative, un anno vuoi per problematiche legate alla semente, un anno per la presenza di fitopatologie, un altro, come questo 2016, per un mix di cause”. A parlare è Marco Bellone, presidente zonale della Cia di Cuneo, in compagnia del produttore cuneese Francesco Gili e di Pietro Marchisio, presidente del Consorzio del fagiolo Cuneo e direttore del Mercato di Boves.

La commercializzazione del Fagiolo Cuneo è iniziata a inizio agosto, a Boves e si constata purtroppo una rilevante diminuzione del prodotto conferito. Il motivo? “Molto semplice - interviene Marchisio – stiamo facendo i conti con un’estate caratterizzata, in tutto l’areale di produzione, dai comuni di Boves, Cuneo, Peveragno, Chiusa Pesio, Borgo San Dalmazzo, Caraglio fino a Centallo e Pianfei, da un andamento assai anomalo, ondate di caldo con massimi termici alternate da bruschi cali delle temperature, piogge quasi quotidiane con fenomeni temporaleschi intensi che, con violente grandinate e lo sviluppo di una serie di patologie vecchie e nuove, hanno provocato, e putroppo continuano, seri danni su diversi organi della pianta pregiudicando anche i mesi a venire, dai fitofagi fungini alle batteriosi, all’antracnosi al marciume pedale e del colletto. Di conseguenza, come nel mio caso, se nel passato da una giornata piemontese ricavavo un corrispondente di 300 cassette (da 7/8 kg caduna), quest’anno non supererò le 100 cassette”.

“Un nuovo anno horribilis per la nostra specie orticola - riprende Marco Bellone -, una emergenza continua che disaffeziona i produttori anche se abbiamo rilevato un leggero incremento di produttori iscritti al Consorzio, un 4%, unitamente al positivo risultato, pur se faticosamente conquistato, del rispetto dei produttori della disposizione di inserimento in ogni cassetta della fascetta colorata riportante il marchio e notizie sia sul territorio di produzione sia sulle qualità salutari e nutrizionali del fagiolo cuneese. E’ il modo indispensabile per far percepire in modo nuovo il nostro prodotto, tenendo conto della domanda di valori territoriali e di cultura salutistica espressa dai consumatori. Il Fagiolo Igp Cuneo, non dimentichiamolo, è legume ricco di proteine, di sali minerali e di polifenoli, preziose molecole, ci hanno informato i medici nutrizionisti che abbiamo interpellato, che rallentano l’invecchiamento e svolgono un’azione preventiva nei confronti delle malattie cardiovascolari. Riceviamo l’apprezzamento di tanti clienti sparsi in tutt’Italia, in Francia ed ora abbiamo aperto un canale commerciale con Londra".

Fonte: Targatocn