Ceradini, bilancio ok per il kiwi. E ora tocca a Fragolà

Ceradini, bilancio ok per il kiwi. E ora tocca a Fragolà
Nonostante la stagione sia stata tra le più difficili, Ceradini Group chiude la campagna kiwi 2015-16 con un volume record, che supera di poco le 15.000 tonnellate e con prezzi di liquidazione di tutto rispetto.

"Il lavoro svolto sin dagli anni '80, quando abbiamo cominciato a coltivare i primi kiwi, volto principalmente ad associare l'azienda Ceradini ad un prodotto di qualità con la "Q" maiuscola, sta dando i risultati attesi - commenta Massimo Ceradini, titolare della Ceradini Group - Sono dell'idea che non si possa fare tutto eccellentemente e proprio per questo non abbiamo mai puntato a fare tanti prodotti, ma a specializzarci su poche specie, tra cui il kiwi e le fragole di montagna. Per distinguerci dalla massa - prosegue - dobbiamo lavorare con una filosofia aziendale ben precisa, che deve essere trasmessa e condivisa con i nostri produttori, solo in questo modo riusciamo a costituire un gruppo riconosciuto, forte e competitivo. I tempi cambiano velocemente e la chiave per superare le sfide odierne e future è fare squadra. Ho sempre spinto per instaurare un rapporto di vera partnership tra produttori, centro di condizionamento e clienti. Siamo anelli di una catena, collegati in qualche modo l'uno all'altro e mentre anni fa andava molto l'individualismo, al giorno d'oggi per essere competitivi ci vuole collaborazione, poiché il successo di tutta la catena è dato dal successo di ogni anello che la compone. Periodicamente organizziamo anche dei meeting per mantenere informati i nostri produttori sulle ultime novità e tecniche di coltivazione con dimostrazioni anche in campo. E' il team che deve essere affiatato per vincere le sfide! E grazie alla costanza e alla coerenza con cui siamo cresciuti negli anni, ci siamo guadagnati un'ottima reputazione".



Proprio in ragione del voler rinforzare ulteriormente il sinonimo "Ceradini Group uguale qualità", quest'anno l'azienda ha premiato in modo significativo le produzioni di kiwi aventi parametri qualitativi più alti. "Abbiamo liquidato i produttori - evidenzia il titolare - con una forbice di prezzi molto ampia fino ad arrivare a punte di 84 centesimi il kg per i più meritevoli. In questo modo, vogliamo incentivare chi ha le capacità e la volontà di produrre frutta di qualità, a trovare in noi il partner giusto che sappia ripagare tutti gli sforzi impiegati per ottenere un tale livello qualitativo. Tutto questo è stato possibile anche grazie alla strategia decisa per le vendite di quest'ultima stagione, dimostratasi vincente, ossia vendere di più all'inizio della stagione e chiudere con volumi ridotti; inoltre, nonostante la stagione sia stata caratterizzata da un'abbondanza di volume, il prodotto di altissima qualità, che è sempre stato il nostro target, non ha risentito così tanto delle flessioni di mercato".



Per quanto riguarda l'inizio della quinta stagione di Fragolà, l'azienda sta registrando un ritardo dovuto alle temperature bassissime all'altitudine degli impianti. "Le fragole della Ceradini Group saranno disponibili da questa settimana nei migliori stand dei mercati ortofrutticoli italiani, e a partire da questa stagione anche presso alcune insegne della grande distribuzione che hanno finalmente dato la meritata attenzione alle caratteristiche di questa fragola-gioiello, destinata a boutique della frutta".

L'impianto di serre di Velo Veronese, che si trova a circa 1.200 metri sul livello del mare, è stato costruito nel 2012, e include circa 300.000 piantine che si estendono su 4,5 ettari di terreno, per un totale di 25 chilometri di filari: il tutto lo rende l'impianto di fragole coltivate in montagna più grande d'Europa. "Non è stato certo facile costruire un simile impianto, soprattutto sui pendii della montagna -  riferisce Massimo Ceradini - Ogni pianta infatti deve rimanere perpendicolare al terreno e, per essere esposta costantemente al sole, deve avere un grado di inclinazione studiato in base alla posizione. Il successo di Fragolà è frutto della somma di infiniti dettagli che nel nostro impianto non vengono trascurati, ma che nell'insieme fanno la differenza rispetto alle altre fragole". Con un gioco di parole, Massimo Ceradini dice: "Fragolà è una fragola di altissimo livello, in tutti i sensi, sia per l'altitudine che per la qualità".
A ulteriore garanzia di qualità, inoltre, è stato studiato un innovativo sistema di tracciabilità con il quale viene posto un barcode univoco su ogni confezione, tramite il quale si riesce a risalire alla data, ora e operatore addetto alla raccolta.


 
Oltre al gusto particolare e intenso, Fragolà punta molto sull'aspetto visivo; ogni frutto, infatti, presenta un colore, una brillantezza e una forma semplicemente unica, che risalta maggiormente grazie al packaging creato ad hoc: "Un frutto così eccezionale deve assolutamente essere presentato in una confezione capace di evidenziarne maggiormente le caratteristiche", conclude Ceradini. Le scatole contengono 8 cestini da 250 grammi, ognuno ovviamente targato Fragolà.

Fonte: Ufficio Stampa Ceradini Group