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Albinova, l'albiccocca bella e buona punta in alto

Licenziata di recente da Angelo Minguzzi, la varietà coniuga sapore, resistenza ed estetica

Un'albicocca al sapore di albicocca. Potrà sembrare una banalità, ma in vendita è difficile trovare frutti degni di questo nome.

Le vecchie varietà - che dal punto di vista gustativo erano eccellenti - a causa dei difetti che ne limitavano la commercializzazione, sono state infatti soppiantate da nuove cultivar nelle quali il miglioramento genetico ha trascurato l'aspetto del sapore a favore di caratteri estetici e tecnici più interessanti.

Ma i breeder italiani sono al lavoro per trovare anche selezioni che siano buone da mangiare. Fra questi, Angelo Minguzzi, costitutore privato di Ravenna, ha di recente licenziato la varietà Albinova*

"Il sapore – spiega Minguzzi a Italiafruit news – è l'elemento che contraddistingue Albinova* da molte delle varietà in commercio, in quanto ha un aroma che ricorda quello della Reale d'Imola. Il frutto, poi, si presenta di grossa pezzatura e cuoriforme, con un colore di fondo arancio brillante e sovracolore rosso. Ha una elevata resistenza alla maturazione in pianta, cioè non cade, si stacca facilmente dal peduncolo e ha anche dimostrato una scarsa suscettibilità al cracking".

"La polpa è croccante e spicca e si conserva a lungo in frigorifero; questo le permette una lunga vita commerciale. La varietà è a maturazione medio-tardiva (+10 giorni Kioto), autofertile e di buona produttività".

Dalle descrizione si comprende come l'obiettivo sia stato coniugare in un'unica varietà i pregi estetici delle albicocche moderne con il sapore della tipologia Reale.

E, all'assaggio, le promesse sono mantenute. Ora, per confermare il giudizio sulle caratteristiche agronomiche, occorrerà testare in diverse condizioni ambientali e climatiche la cultivar, che attualmente è in vendita ai Vivai Geoplant di Savarna (Ravenna), detentori in esclusiva della licenza di moltiplicazione e commercializzazione.

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