Sun World, il futuro dell'uva da tavola è multicolor e senza semi

Maurizio Ventura spiega le strategie dell'azienda americana. Le novità

Sun World, il futuro dell'uva da tavola è multicolor e senza semi
“I mercati internazionali chiedono sempre più uve da tavola seedless e, di conseguenza, la produzione dell’uva tradizionale con i semi cala ogni anno. Ma l’offerta di uve apirene è vastissima e tante, troppe varietà alla fine disorientano produttori e consumatori”. E’ l’istantanea sul mercato delle uve da tavola scattata da Maurizio Ventura, responsabile per l'Europa dello Sviluppo delle licenze Sun World International.

“Una ulteriore difficoltà nasce dal fatto che i produttori italiani sono spesso restii a legarsi per la distribuzione solo a determinati commercianti autorizzati, nelle cosiddette formule club, ma – a piccoli passi – stiamo cercando di costruire un rapporto di fiducia con i nostri partner, dimostrando con i risultati i plus che possiamo sfruttare”.

Perché, secondo Ventura, il potere di un marchio registrato e depositato non va sottovalutato. “Innanzitutto – spiega il manager dell'azienda californiana – il marchio si può concedere in licenza d’uso, purché siano rispettate determinate condizioni. Nel nostro caso parliamo di gradi Brix, di grandezza dell’acino e di peso del grappolo: tutti standard qualitativi che risultano più restrittivi anche delle categorie extra, a garanzia della elevata qualità che offriamo. Non solo, il marchio registrato identifica e garantisce la provenienza. Si tratta di due armi molto importanti che, comunicate nel modo giusto, possono essere facilmente comprese, e apprezzate, dal consumatore. Quindi un sistema che, grazie alla royalty, può autoalimentarsi e svilupparsi ”.

Il miglioramento genetico mira a garantire alcune caratteristiche basilari (fertilità, produttività, bellezza dell’acino e del grappolo, sapore) ma anche alcuni caratteri qualitativi “superiori”, quali l’ampliamento delle finestre di raccolta (uve precoci-medie-tardive) per le uve bianche, rosse e nere, e la facilità di coltivazione. Quest’ultima non trascurabile perché permette di ridurre i costi di produzione.

In Italia i rivenditori autorizzati per le uve Sun World sono Apofruit Italia, Di Donna Trade, Giuliano Puglia Fruit e Peviani srl. In tutto parliamo di più di 200 ettari nelle campagne pugliesi, potenzialmente raddoppiabili.

Le due “favorite”
Al momento le due varietà più sviluppate in Italia sono Sugrathirteen (commercializzata col marchio Midnight Beauty®) e Sugranineteen (Scarlotta Seedless®, nella foto accanto).

Midnight Beauty® arriva a maturazione nella stessa epoca di raccolta di Sugraone (periodo precoce). Si tratta di una varietà a bacca nera, dal sapore neutro, con una buona produzione e una bella bacca.

Scarlotta Seedless® matura due settimane dopo Crimson Seedless (può quindi essere definita tardiva) ma, rispetto a questa, si colora più facilmente. Il principale difetto della Sugranineteen è l'elevatissima produttività. “Anche se apparentemente può sembrare una contraddizione in termini, Sugranineteen ha un unico grande neo – dice Ventura – E’ una varietà estremamente produttiva. Il che significa che i grappoli, enormi, necessitano di lavorazioni per ridurne le dimensioni. La resa ottimale è di 40 tonnellate per ettaro, mentre molti agricoltori, colti dall’entusiasmo, preferiscono non diraradare e arrivare a 65-70 ton/ha. Il che, va detto, è pericoloso perché implica delle conseguenze negative per le piante”.

Il futuro

Ma anche su altre varietà Sun World ci sono grandi aspettative, a cominciare da Sugrathirtyfour (Adora Seedless®, nella foto di apertura), al momento in prova in alcuni vigneti pugliesi, che si distingue per essere un’uva nera molto tardiva: da ottobre in poi, quindi, con possibilità di avere due mesi di commercializzazione tutti per sé. “Presenta acini di diametro medio addirittura pari a 25-28 mm, senza l'uso di sostanze chimiche. Molto bella, il nero è attraente ed è buona, mi aspetto molto interesse da parte dei produttori. Dal prossimo anno, partiamo con i primi campi commerciali”.



Un'altra varietà che sta suscitando molto interesse è Sugrathirtyfive (Autumncrisp®, nella foto sopra). “Molto ricercata dal mercato – conclude Ventura – perché ha tutte le carte in regola per… cambiare le regole! Vale a dire, è produttiva, costante, buona da mangiare, si conserva bene e, soprattutto, ha consistenza croccante. La varietà, poi, raggiunge il picco produttivo in fase avanzata di stagione e le varietà bianche tardive sono sempre interessanti. L’abbiamo introdotta quest’anno in alcuni campi prova, quindi aspettiamo il 2017 per avere le ultime conferme, ma finora non ha mai ricevuto giudizi negativi”.

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