La Brexit fa paura a Freshfel

Report evidenzia le criticità. «Molto preoccupati per le conseguenze sul settore ortofrutticolo»

La Brexit fa paura a Freshfel
L'associazione europea Freshfel Europe è gravemente preoccupata per le conseguenze economiche sul settore dopo l'esito del referendum che ha sancito la volontà del Regno Unito di lasciare l'Unione europea.

In una nota, l'associazione, che ha appena pubblicato uno studio sul tema (clicca qui per scaricarlo), afferma che "gli effetti di breve termine potrebbero essere legati al peggioramento delle relazioni commerciali e alle insicurezze basate sul calo della sterlina". Nel lungo periodo, poi, "l'uscita dall'Ue porterebbe all'annullamento degli accordi commerciali esistenti per scambiare i prodotti nei Paesi comunitari e nei Paesi terzi".

Nel 2015 il Regno Unito ha importato più di 5,6 milioni di tonnellate di ortofrutta, di cui 2,9 milioni dall'Ue, per un spesa complessiva attorno ai 6,8 miliardi di euro. L'indipendenza britannica, commenta Freshfel, "può incidere soprattutto sugli scambi tra l'Ue-27 e il Regno Unito, viste le importanti spedizioni Ue di prodotti ortofrutticoli verso il mercato britannico". Il principale fornitore d'Europa è la Spagna con 1,4 milioni di tonnellate, seguita dall'Olanda con 700 mila tonnellate e da Francia, Germania e Irlanda che esportano rispettivamente 200 mila tonnellate. L'Italia è in sesta posizione con 130 mila tonnellate.

Ma il Regno Unito è anche un grande importatore di frutta e verdure provenienti da Paesi del bacino del Mediterraneo, dell'Emisfero Sud, del Sud-Est asiatico e appartenenti al gruppo Acp (Africa, Caraibi e Pacifico), con i quali l'Ue ha in vigore accordi preferenziali. Sudafrica, Costa Rica, Colombia e Repubblica Dominicana spediscono in Uk quasi 1,2 milioni di tonnellate di ortofrutta. "I negoziati commerciali con i singoli Paesi richiederanno tempi lunghi e dovranno rispettare i requisiti dell'Organizzazione Mondiale del Commercio – sottolinea Freshfel – Alcune implicazioni potrebbero verificarsi anche sul mercato del lavoro britannico per quanto riguarda il diritto di soggiorno dei lavoratori stranieri".

"Queste conseguenze – conclude l'associazione – costringeranno le aziende ad adattarsi alla nuova situazione di mercato e produrranno incertezze nel corso dei prossimi mesi. Seguiremo da vicino gli sviluppi politici ed economici della Brexit", in modo da evidenziare le esigenze specifiche del settore ortofrutticolo.

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