Anguria nera midi e melone Igp, le sfide di Francescon

L'imprenditore mantovano a Think Fresh: specializzazione e qualità armi vincenti

Anguria nera midi e melone Igp, le sfide di Francescon
Medio formato, senza semi, polpa rosso intenso, grado zuccherino al top e… buccia nera. E’ l’identikit dell’anguria del futuro “targata” Francescon, come è emerso in occasione di uno dei tavoli tematici dedicati alla frutta organizzati al recente evento Think Fresh di Firenze. 

“Le angurie di grandi dimensioni stanno perdendo importanza - ha detto Bruno Francescon - si salvano grazie alla vendita a fette, ma sono poco remunerative per produttori e distributori. La panacea per il settore sembrava a un certo punto potesse essere rappresentata dalle mini-angurie, ma l’esperienza spagnola ha dimostrato che la reale crescita del mercato è avvenuta dopo l’ingresso in scena delle medie, da 4 a 6 chili, molto distintive, capaci di garantire incrementi delle vendite del 20% da un anno all’altro”. Ecco allora che l’azienda lombarda ha deciso di puntare su questa tipologia di prodotto, puntando su una peculiarità definita dall’imprenditore “accattivante”: la buccia nera.

Una sfida promettente che si svilupperà nei prossimi anni, così come quella dell’Igp per il melone mantovano, produzione di punta per Francescon. “In un contesto nel quale la conoscenza delle indicazioni geografiche è ancora bassa e i risultati sul mercato modesti - ha spiegato a Think Fresh l’imprenditore - stiamo ottenendo grandi soddisfazioni. Questo principalmente perché a Mantova ci sono specialisti mono-prodotto e perché le aziende leader fanno cobranding. Fatto sta che sono sempre di  più le catene distributive che inseriscono il prodotto nel loro assortimento”.

Tra i punti di forza del melone virgiliano, citato anche il “posizionamento in una zona logistica strategica tra Veneto, Lombardia, Emilia; è anche per questo motivo che vedono il nostro melone come prodotto locale e di alta gamma, concetti affini all’Igp”.  “Stiamo facendo squadra - ha concluso Francescon - per arrivare insieme alla distribuzione e guadagnare quote di mercato”. Tra gli obiettivi, anche quello di ampliare superfici e volumi: nel 2015 la superficie di riferimento del Consorzio di tutela si attestava sul migliaio di ettari circa. 

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