Dieta mediterranea, Mipaaf e Crea firmano il Libro Bianco

Dieta mediterranea, Mipaaf e Crea firmano il Libro Bianco
Il modello alimentare che più di ogni altro rispecchia la nostra cultura e la nostra tradizione gastronomica, riconosciuto dall’Unesco come patrimonio immateriale dell’umanità, scommette su un futuro di sviluppo, all’insegna della sostenibilità e dell’innovazione. Questo l’obiettivo con cui il Crea - il principale ente italiano di ricerca agroalimentare - ha supportato il Ministero per le Politiche agricole nell’elaborazione del Libro Bianco sulla Dieta mediterranea.
 
La pubblicazione è stata presentata ieri a Napoli, in occasione della due-giorni che chiude l’anno italiano di presidenza della rete dei sette Paesi della Dieta mediterranea. I ricercatori del Centro di politiche e bioeconomia del Crea hanno studiato il cammino percorso fin qui dalla miriade di soggetti (Istituzioni, Comunità emblematiche, studiosi) che hanno sostenuto e promosso quello che, secondo le evidenze scientifiche, è uno dei regimi alimentari più sani.

Ne è emerso un modello vincente sul fronte nutrizionale  e socioculturale, in grado di giocare un ruolo essenziale nella crescita sul territorio di una economia sostenibile: da un’agricoltura attenta alla biodiversità, all’ambiente e alla stagionalità a un’innovazione tecnologica che garantisca ai consumatori qualità, salubrità e disponibilità dei prodotti, a un turismo che valorizzi i paesaggi, i saperi e i sapori legati alla dieta mediterranea.
 
Per massimizzare questo patrimonio, secondo il Libro Bianco del Crea occorre fare però ancora più "sistema", mettendo in rete pubblico e privato, azioni e risorse anche in ambiti diversi per intensificare lo sforzo di promozione e valorizzazione.
 
“Dalla ricerca del Crea emerge un nuovo slancio per lo sfruttamento e la tutela di un  patrimonio come la dieta mediterranea – afferma il commissario straordinario Salvatore Parlato – Indicazioni utili per impostare politiche di sviluppo e attività di ricerca in grado di moltiplicare il valore sociale ed economico che la dieta mediterranea può generare all’interno del nostro settore agroalimentare”.