Coop Alleanza 3.0, funziona la «Spesa SoSpesa»

Trieste: raccolti ottomila euro in sei mesi negli 11 punti vendita coinvolti

Coop Alleanza 3.0, funziona la «Spesa SoSpesa»
In principio fu il caffè, a Napoli: gli avventori dei bar lasciavano pagata la consumazione di una tazzina di espresso a beneficio di uno sconosciuto. Una tradizione che si è consolidata nel tempo e, complice la crisi, ha valicato i confini della città partenopea. Contagiando, in maniera a dire il vero sporadica, anche altri ambiti, come quello librario. 

Adesso anche la spesa diventa “SOSpesa”: merito di Coop Alleanza 3.0, servizi sociali del Comune di Trieste e Centro di servizi per il volontariato del Friuli Venezia Giulia che lo scorso ottobre hanno lanciato nella città giuliana un’iniziativa capace di raccogliere - è stato detto nella conferenza stampa di presentazione del bilancio dei primi sei mesi - ottomila euro attraverso gli undici punti vendita coinvolti. Come funziona? Chi vuole, al momento di pagare il conto alla cassa, può donare un euro o multipli e incrementare un fondo destinato alle famiglie in difficoltà. 

Il denaro ogni settimana viene trasformato in buoni spesa da 50 o 80 euro assegnati di volta in volta a famiglie individuate dai servizi sociali comunali o dalle associazioni del territorio attive nell’ambito del contrasto alla povertà. Un centinaio i nuclei familiari fin qui supportati. L’obiettivo di Coop Alleanza 3.0 è estendere il progetto a tutti i 48 negozi della regione. A dispetto delle polemiche: Forza Italia ha presentato un'interrogazione in Consiglio comunale chiedendo con quali criteri sono state individuate le 99 famiglie triestine beneficiare dell'iniziativa di solidarietà.

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