Buon avvio per lo spinacio in Romagna. «Foglie croccanti, ideali per l'insalata»

Per il produttore romagnolo Marco Lisi è anche merito del clima anomalo

Buon avvio per lo spinacio in Romagna. «Foglie croccanti, ideali per l'insalata»
Sia nelle ultime battute dell'insolito inverno che all'esordio della primavera, il clima non è stato certo nella norma. In giro per l'Italia i problemi non sono mancati, ma ci sono anche colture che hanno tratto giovamento da questo andamento anomalo.

Un esempio è lo spinacio. Come spiega Marco Lisi, imprenditore agricolo di Gambettola (Forlì-Cesena) e perito agrario, “Il clima caratterizzato da forti escursioni termiche tra il giorno e la notte avvantaggia la coltivazione dello spinacio nostrano”.

La marcata escursione termica gioca, infatti, un effetto chiave sulle foglie dell'ortaggio: “Le rende croccanti, ideali per il consumo in insalata”, sottolinea Lisi. “Con una forte escursione termica lo spinacio, come tutte le colture a foglia, accumula goccioline d'acqua, che riesce ad assorbire durante la notte. L'acqua ha un effetto simile alla concimazione fogliare, col risultato che le foglie stesse restano più carnose e croccanti. Con un'escursione termica meno marcata o condizioni diverse, lo spinacio raccoglie meno acqua e la foglia risulta più lenta ed elastica”. E' lo stesso fenomeno che si registra, per esempio, con le mele coltivate nelle valli del Nord, generalmente più croccanti di quelle del Sud.

L'avvio della raccolta degli spinaci nell'azienda agricola di Lisi è stato soddisfacente. “Dispongo di 23 serre e circa un ettaro lo dedico a questa coltura”, continua l'imprenditore, che vende i suoi prodotti al Mercato Ortofrutticolo di Cesena. “Lo spinacio per me è una coltura di rotazione, in attesa di procedere con pomodori e cetrioli, imposto un ciclo per avere spinaci freschi ogni venti giorni: quest'anno le foglie sono veramente buone”.

E sul mercato che riscontri ci sono? “Lo spinacio romagnolo risente della concorrenza del Sud Italia”, risponde il produttore. “Si realizza tra 1 euro e 1,50 euro il chilo; ma ho una nicchia di clienti che acquista lo spinacio da insalata e sul quel prodotto realizzo anche 3 euro il chilo. Certi ristoranti, poi, mi contattano perché le mie varietà hanno una foglia larga e sono usate in cucina per fare da letto a diversi piatti. Le previsioni sulle vendite sono comunque positive: il periodo che precede e segue la Pasqua solitamente è buono, ci aspettano due settimane dove, su questo prodotto, le soddisfazioni non dovrebbero mancare”.



Accanto allo spinacio da insalata questo è anche il momento delle bietoline. “Sono piantine che non hanno dovuto affrontare l'inverno, perché cresciute sotto serra, quindi sono tenerissime. Con questo prodotto partiamo dai primi di marzo e andiamo avanti per tutto aprile, non oltre – conclude Lisi – Lo raccogliamo a mazzettini e le erbette ci vengono richieste con le radici proprio per mettere in evidenza la freschezza del prodotto e la differenza con la bietola da costa”.

Maicol Mercuriali
Italiafruit News
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