Report fragola: varietà, produzione, consumi, prezzi, import-export

Settore in crescita, ma l'Italia perde terreno. Spagna sempre più leader

Report fragola: varietà, produzione, consumi, prezzi, import-export
La fragola continua la sua ascesa nelle produzioni e nei consumi a livello mondiale. In questo contesto, l'Italia sta però velocemente perdendo terreno sul mercato europeo, in cui la Spagna domina per produzione ed esportazione.

Produzione: il contesto mondiale della fragolicoltura

Stando ai più aggiornati dati Fao, relativi al 2013, il leader mondiale nella produzione di fragole è la Cina con una quota del 38%, vale a dire 3 dei 7,85 milioni di tonnellate prodotte al mondo. A distanza seguono gli Usa con il 17%, ossia 1,36 milioni di tonnellate, mentre il Messico e la Turchia si posizionano al terzo posto a pari volume con il 5%. Per quanto riguarda l'Europa, la Spagna detiene da decenni il primato di produzione, affiancata da Polonia e Italia, entrambe in calo produttivo dagli anni '80-'90. In Africa, invece, l'Egitto prosegue la sua galoppante crescita iniziata 20 anni fa.

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Italia: superfici in crescita grazie al Sud 

Il Cso (Centro Servizi Ortofrutticoli di Ferrara) ha previsto per la campagna 2016 una crescita del 4% delle superfici coltivate a fragola in Italia. Le aree del Sud fanno da traino per la coltura: in particolare Basilicata e Campania che rappresentano il 45% della fragolicoltura nazionale. Si consolida la fragolicoltura in Campania e in Veneto, mentre l'Emilia Romagna, la Calabria e la Sicilia presentano leggere decrescite.

Varietà di fragole 

Sempre stando alle elaborazioni del Cso basate su rilevazioni relative alla propria base sociale affiancate dai dati vivaistici, nel 2015 si è evidenziata la predominanza di Candonga in Basilicata e Sabrina in Campania. In Veneto sono prevalse Eva, Garda e Antea, in Emilia Romagna Alba, Brilla, Roxana e in Piemonte, in ordine decrescente, Alba, Asia, Portola e Clery.

Produzione nazionale in forte calo

Divergenti i dati forniti dall'Istat rispetto ad altre fonti che rilevano un forte fenomeno di erosioni sia tra le superfici investite a fragola che sulle produzioni totali.

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Stando all'Istituto, nel 2015 si sono prodotte in Italia circa 149.000 tonnellate di fragole, 40.500 in campo aperto e 109.000 in serra. Dal punto di vista della struttura, dal 2000 ad oggi il nostro Paese ha perso circa il 25% della produzione totale. In questo lasso di tempo si sono potuti osservare due trend: la produzione in serra è mediamente cresciuta dall'inizio del millennio mentre quella in campo aperto ha registrato un forte decremento nei primi anni 2000, con un'erosione delle produzioni abbastanza costante, tale da perdere oltre il 60% dei volumi.

Import-export, bilancio italiano in rosso

Negli ultimi 16 anni si è potuto osservare un forte decremento nell'export a volume (-62,6%) e un aumento nell'import (+22%). Nel 2015, sempre secondo la stima Istat basata sui primi 11 mesi dell'anno, l'Italia ha esportato circa 13.600 tonnellate di fragole e ne ha importate oltre 32.000 tonnellate, consolidando nel tempo una bilancia commerciale stabilmente negativa, nonostante un calo dell'import negli ultimi tre anni.

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L'export di fragole, sviluppato quasi unicamente in Europa, converge in Germania, Austria e Svizzera che assorbono assieme quasi l'80%. Dal 2010, i prezzi in importazione sono mediamente più bassi di 40 centesimi rispetto a quelli in esportazione.

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Italia Vs Spagna: competitor o fornitore?

Italia e Spagna sono tra i maggiori esportatori europei di fragole ma presentano trend opposti; dal 2000-2001 al 2013-2014 l'Italia ha registrato cali di quasi il 50% dei propri valori esportati, contrariamente alla Spagna che ha raddoppiato i propri flussi, nonostante il Paese iberico partisse da un valore di base cinque volte superiore a quello dell'Italia. Su quasi tutti i Paesi storicamente acquirenti del prodotto italiano, tra cui Germania, Austria e Svizzera, si sono verificate perdite consistenti causate principalmente dagli aumenti del prodotto spagnolo. In aggiunta, la Spagna ha registrato ottime performance anche nel Regno Unito, Paese mai raggiunto in modo consistente dall'Italia.

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Anche in questo caso, come per le arance, la Spagna vede nel mercato Italiano un ottimo acquirente, in crescita, con circa 48 milioni di euro esportati nel 2015, valore superiore all'intero export italiano. D'altro canto il Bel Paese è riuscito a vendere al Paese iberico appena 110.000 euro di fragole fresche, dimostrando ancora una volta che per molti prodotti l'Italia rappresenta un ottimo mercato su cui vendere ed espandersi per la Spagna, più che un reale competitor.

Volumi in netta crescita

Seguendo il trend dei piccoli frutti, i consumi domestici a volume delle fragole in Italia sono sensibilmente aumentati; infatti, negli ultimi otto anni si è potuto assistere ad un incremento percentuale di circa il 14%, crescita che si è leggermente affievolita  nel 2015. Da sottolineare che l'indotto a valore non ha seguito la stessa strada dei volumi a causa di una diminuzione lineare del prezzo medio da 3,90 a circa 3,40 euro al chilo: è quanto rilevano i dati GfK elaborati dal Monitor F&V di Agroter.

Stagionalità dei consumi: sempre più precoci

Dal 2008 al 2014, si sono registrati anticipi lungo l'anno nel consumo domestico di fragole in favore dei primi mesi (marzo, aprile e maggio) a discapito di giugno e luglio. Questo trend certifica quindi una stagionalità di consumo sempre più precoce tra le famiglie italiane.

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