Commercio Usa-Ue: prove tecniche di accordo

Si tiene in questi giorni a Bruxelles il 12mo round del Ttip

Commercio Usa-Ue: prove tecniche di accordo
Lunedì 22 febbraio, a Bruxelles, è iniziato il dodicesimo round di negoziati sul Ttip, l'accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti, che proseguirà sino a venerdì.

Si tratta del primo degli almeno tre incontri previsti prima dell’inizio dell’estate. Cecilia Malmström, Commissario europeo per il Commercio, e Michael Froman, rappresentante per il Commercio statunitense, hanno garantito che l’accordo sarà raggiunto entro la fine del mandato dell’amministrazione Obama, vale a dire entro il prossimo novembre. In molti, però, temono che una accelerazione così repentina dei negoziati possa portare a un’intesa supeficiale, soprattutto per quanto riguarda la clausola Isds (Investor-State Dispute Settlement clause), il controverso sistema alternativo di risoluzione delle dispute, proposto dalla Commissione Ue. Una sorta di Corte di arbitrato ad hoc, per la protezione degli investimenti. Argomento che sarà trattato per la prima volta proprio in questi giorni.

L'avvio dei lavori è stato ostacolato da un'azione di protesta di Greenpeace. Una trentina di attivisti, provenienti da sette Paesi tra cui l'Italia, ha infatti bloccato l'ingresso della sede dei lavori. Alcuni climber si sono anche arrampicati sulla facciata dell'edificio per appendere un grande striscione con scritto "Ttip: dead end trade deal" (lett. Ttip: vicolo cieco per l'accordo commerciale).

"I negoziatori, che si dovevano incontrare in segreto, oggi vogliono indebolire le salvaguardie per massimizzare i profitti delle multinazionali, qualunque siano i costi per la società e l'ambiente - ha dichiarato Susan Jehoram Cohen di Greenpeace - E' nostra responsabilità dare voce ai milioni di persone che si oppongono a questo accordo”.

E, in effetti, le difficoltà arrivano su più fronti: dall’incessante attività di lobbying da parte delle grandi multinazionali, alla parziale segretezza delle trattative fino alla diffidenza di milioni di cittadini europei nei confronti dell’accordo.

Intanto, dopo il buon esito del Trans-Pacific Partnership (Tpp), omologo asiatico del Ttip, la chiusura della trattativa potrebbe rafforzare gli interessi economici Usa nei confronti dell’Europa.

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