Patate, salgono i prezzi del prodotto di qualità

Giulio Romagnoli: «Sistema coeso per sostenere il mercato»

Patate, salgono i prezzi del prodotto di qualità
Nel cuore dell’inverno, a cinque-sei mesi dalla raccolta e un lungo periodo di frigo-conservazione, anche per le patate arriva qualche problema qualitativo. “Stiamo assistendo a una polarizzazione del mercato – dice a Italiafruit News Giulio Romagnoli, amministratore delegato della omonima azienda di Bologna – Il caldo estivo, che tanto ha preoccupato gli operatori sulla tenuta del prodotto in cella, lo ha fortunatamente lasciato indenne. Ma i danni ci sono stati comunque, e hanno interessato le rese per ettaro con punte del 30% in meno. Poi, come sempre avviene, da gennaio in poi, l’offerta si polarizza. Da una parte il prodotto di qualità, ben conservato, e, dall’altra parte, quello scadente”.

“Quest’ultimo – continua Romagnoli – non andrebbe messo in commercio perché deprime il mercato, genera disaffezione e, in definitiva, abbatte il prezzo. Impedendo così anche alla produzione di eccellenza di ottenere il giusto riconoscimento”.

Dopo mesi di consumi inferiori alle medie – che solo in parte hanno consentito di raggiungere le quotazioni previste a inizio campagna – in queste ultime settimane la domanda di prodotto di qualità sta registrando un sensibile aumento, con conseguente lievitazione dei prezzi. Il mercato dimostra apprezzamento per il prodotto nazionale e, in particolare, per quello emiliano romagnolo.

“Questo, però, non deve essere vissuto dagli operatori come una cambiale in bianco - osserva l’imprenditore bolognese - ma come un impegno a lavorare sempre meglio, offrendo al mercato prodotti di standard elevato, in grado di fidelizzare sempre più un consumatore attento e informato”.



“Tutto il sistema deve essere quindi coeso per la valorizzazione del prodotto di qualità. La nostra azienda ha stock nella media e in linea con la pianificazione fatta a inizio campagna. Il che consentirà di garantire tuberi di livello qualitativo elevato fino al termine della campagna commerciale, cioè alla fine di aprile”.

Romagnoli conclude con una riflessione sulle precoci di Siracusa (nelle foto): “Se le temperature elevate dei primi mesi invernali non hanno aiutato i consumi, in Sicilia hanno almeno favorito lo sviluppo vegetativo delle semine di metà ottobre, tanto che oggi stimiamo rispetto alla norma 15 giorni di anticipo sulle raccolte 2015”. Ma tutto può ancora succedere e le prossime settimane saranno decisive.

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