«Ttip minaccia per l’agricoltura Ue»

Lo sostiene uno studio tedesco: modelli incompatibili, standard di sicurezza non omogenei

«Ttip minaccia per l’agricoltura Ue»
Secondo una ricerca dell'associazione tedesca per l'economia verde UnternehmensGrün, gli agricoltori europei, già penalizzati dall'embargo russo, potrebbero essere ulteriormente danneggiati dal Ttip, l'accordo di libero scambio tra Unione Europea e Stati Uniti.

Lo segnala il sito EurActiv Germania, ricordando come non sia la prima volta che il Ttip desta perplessità e critiche. Per Peter Pascher, dell'associazione degli agricoltori tedeschi DBV, i prodotti europei di qualità, apprezzati dai consumatori americani, avranno migliori prospettive commerciali negli Usa grazie al Ttip. Ma nel 2014 uno studio condotto per conto del Parlamento europeo sosteneva che, per effetto dell'accordo, il valore dell'agricoltura nell'Ue potrebbe scendere dello 0,5% e, al tempo stesso, salire dello 0,4% sull'altra sponda dell'Atlantico. E anche una ricerca dell’Usda, il Dipartimento per l'agricoltura statunitense, sostiene che saranno gli agricoltori americani a trarre maggiori vantaggi dall’intesa.

Due modelli incompatibili
Tra i modelli statunitense ed europeo esistono grandi differenze che lo studio evidenzia da subito: se il primo è incentrato su produzione ed esportazioni di massa, il secondo è imperniato sulle piccole e medie imprese rivolte soprattutto al mercato interno; gli agricoltori europei sarebbero poi disarmati rispetto alla concorrenza Usa e il partenariato transatlantico significherebbe la rovina quasi automatica di alcuni comparti. In particolare quelli relativi alla produzione di cereali, carne e latte.

Ad esempio, negli Usa l'uso dell'ingegneria genetica, la vastità dei terreni coltivati, gli standard di produzione e di informazione al consumatore meno elevati di quelli comunitari (vedi presenza di Ogm) rendono la coltivazione di prodotti come i cereali molto più economica rispetto ai livelli comunitari.

Oggi le esportazioni agricole verso gli Stati Uniti si avvicinano ai 15 miliardi di euro, mentre le importazioni toccano gli 8 miliardi. Numeri che, secondo lo studio tedesco, potrebbero cambiare con la rimozione delle barriere commerciali prevista dal Ttip, visto che le imprese statunitensi beneficerebbero di un accesso quasi illimitato al mercato europeo.

Standard di sicurezza alimentare non omogenei
Come se non bastasse, l'industria della carne Usa preme perché il Ttip ponga fine al divieto Ue sugli ormoni della crescita, che finora ha protetto i produttori (e i consumatori) europei. Non solo, c’è anche il problema degli agrofarmaci, con livelli di residui ammessi negli Stati Uniti molto più alti di quelli autorizzati in Europa.

Insomma, per la ricerca tedesca, il Ttip rafforza la posizione delle grandi imprese agroalimentari, ma non tiene conto del 99% delle imprese agricole europee. Per questo, l'agroalimentare dovrebbe rimanere fuori dal tavolo delle trattative.

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