Mela, un traino per l'export ortofrutticolo

Dal monitor Ortofrutta, i numeri della crescita di un modello vincente [GRAFICO]

Mela, un traino per l'export ortofrutticolo
A fronte di un leggero ma costante calo dei consumi sul mercato interno dal 2004 al 2013, il sistema italiano della mela trova nell'espansione del proprio export la via principale per valorizzare le sue produzioni. Da un'analisi sui dati Eurostat elaborati dal Monitor Ortofrutta di Agroter, si evince che dal 2000 al 2014 l'export italiano di mele fresche è incrementato da 264 a 734 milioni di euro, portando la mela ad essere il primo prodotto ortofrutticolo esportato dal Bel Paese.

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Questa grande evoluzione è stata possibile grazie alla diversificazione dei mercati: infatti, oltre al potenziamento della Germania, principale destinazione per le mele italiane ad inizio millennio, e di altri Paesi europei, si è assistito all'apertura del mercato nord africano e di quello medio orientale. Questi ultimi, in particolare, per l'export italiano di mele fresche hanno assunto un peso equiparabile a quello del mercato tedesco (rispettivamente 28,0% e 30,4% nel 2014).

Nord Africa e Medio Oriente nello specifico

Tra i Paesi di queste due nuove aree commerciali, spicca l'Egitto, che nel 2014 ha pesato per il 29,6% sul totale di Nord Africa e Medio Oriente, seguito da Libia (17,3%), Arabia Saudita (15,5%), Algeria (15,2%), Emirati Arabi (8%) e Giordania (6,9%). Se confrontato con il totale delle esportazioni italiane nel 2014, invece, l'Egitto ha costituito l'8,3% di quota, posizionandosi come secondo principale mercato di destinazione subito dopo la Germania.

L'apertura di nuovi mercati come driver fondamentale

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Dal 2000 al 2014 il numero dei mercati di destinazione è aumentato del 50%, passando da 62 a 93 e registrando un significativo incremento negli ultimi 5 anni (+24%). Il sistema mela, forte dei suoi successi, si conferma così come modello di valorizzazione del Made in Italy all'estero.

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