Assosementi: innovazione e ricerca per restare competitivi

Ieri a Bologna seminario sulle nuove tecnologie di miglioramento genetico

Assosementi: innovazione e ricerca per restare competitivi
Aprire le porte alle nuove tecnologie di miglioramento genetico per mantenere la nostra agricoltura competitiva a livello globale. È questo il messaggio lanciato ieri da Bologna in occasione del seminario organizzato da Assosementi, associazione che riunisce le aziende sementiere italiane, dal titolo "Le nuove tecniche di miglioramento genetico – NBTs: strumenti essenziali per lo sviluppo sostenibile e competitivo della nostra agricoltura".

L'evento aveva lo scopo di mettere in luce le prospettive che le nuove tecnologie possono offrire e le problematiche legate ad una loro totale esclusione dal panorama della ricerca italiana. Moderati da Roberto Tuberosa (Professore presso l'Università degli Studi di Bologna) sono intervenuti nell'ordine Guido Dall'Ara (Presidente di Assosementi), Michele Morgante (Presidente Siga - Società italiana di genetica agraria), Fabio Fornara (Università degli Studi di Milano) e Alessia Cogliandro (Esa – European Seed Association).

La ricerca non va bloccata ma indirizzata

"Il progresso è fondamentale per rimanere competitivi a livello tecnico, commerciale ed etico": questo il concetto con cui Guido Dall'Ara ha aperto il seminario. "La ricerca non va bloccata a prescindere, ma indirizzata e guidata, altrimenti il gap tra il nostro know-how e quello degli altri Paesi crescerà sempre di più". Dall'Ara ha sottolineato come le NBTs (New Breeding Techniques) non vanno trattate alla stregua degli Ogm, ormai demonizzati da gran parte dell'opinione pubblica. "Queste nuove tecniche consentono di mettere in campo varietà vegetali resistenti alle malattie, con le caratteristiche produttive e qualitative desiderate nel rispetto dell'ambiente, così da soddisfare le attese di agricoltori, trasformatori e consumatori".

Guido Dall'Ara

Il miglioramento genetico è la strada maestra verso l'innovazione

Il Prof. Michele Morgante (Università di Udine) ha introdotto gli aspetti tecnici, partendo da un ampio excursus sull'evoluzione delle tecniche di miglioramento genetico: dal reincrocio, passando per la mutagenesi, fino ad arrivare alla rivoluzione genomica. Le due principali tecniche NBT sono la cis-genesi e il genome editing, che offrono evidenti vantaggi rispetto alle tecniche tradizionali: sono più veloci, più precise e meno invasive, dato che non alterano il genotipo di partenza, aspetto molto importante in alcune varietà.


Michele Morgante

"L'Italia vanta una grande tradizione agroalimentare, ma non potremo fare affidamento a lungo solo su quella. Serve credere nell'innovazione ed il miglioramento genetico è la strada maestra per raggiungere l'innovazione e rimanere al passo coi tempi. Speriamo che gli organi governativi nazionali e comunitari capiscano l'importanza di procedere con la sperimentazione anche a campo aperto delle tecniche transgeniche e cisgeniche", ha concluso Morgante.

Regolamentazione necessaria. E bisogna migliorare la comunicazione

Anche il Prof. Fabio Fornara ha sottolineato i benefici che le NBT apporterebbero al sistema agricolo, soffermandosi sul genome editing e sulla tecnica CRISPR/Cas9, al momento la più efficiente su tutte le specie. Ciò che Fornara ha voluto evidenziare è che alcuni recenti rapporti, tra cui uno sulla lattuga, mostrano come sia possibile con queste tecniche ottenere un prodotto transgene-free, dato che il transgene responsabile dell'editing del genoma può essere rimosso dal prodotto finale. Questo potrebbe essere un'arma a doppio taglio per il consumatore, dato che sarebbe difficile a quel punto rintracciare tracce di miglioramento genetico. È per questo che c'è bisogno di una regolamentazione chiara ed univoca da parte della Commissione Europea, soprattutto in vista degli accordi commerciali con Paesi Terzi.


Fabio Fornara

"È significativo come tutte le sperimentazioni più recenti in materia fossero finalizzate alla riduzione delle somministrazioni di erbicidi sulle piante di maggiore interesse agronomico: le nuove tecnologie sono al servizio della sostenibilità e questo andrebbe comunicato meglio al consumatore".

Una normativa veloce e flessibile per essere al passo con i cambiamenti

Infine, grazie alla Dott.ssa Alessia Cogliandro, è stato possibile conoscere anche la posizione dell'Esa, l'Associazione Europea dei Sementieri. "A Bruxelles si parla di NBTs dal 2007 e quelle che adesso vengono ancora chiamate nuove tecnologie rischiano di diventare vecchie fra qualche anno. Per questo abbiamo bisogno di una normativa veloce e flessibile, che sia in grado di adattarsi ai cambiamenti", ha spiegato la Cogliandro, che ha anche sottolineato come le rappresentanze "verdi" quali Greenpeace abbiano molta influenza sulle decisioni politiche della Commissione Europea. "Al momento, proprio per la pressione mediatica che tali organizzazioni pongono, sembrerebbe più probabile un ok per il genome editing, dato che la cis-genesi è spesso vista come affine agli Ogm".


Alessia Cogliandro

La mattinata si è conclusa poi con una breve tavola rotonda moderata da Lorenzo Tosi, del settimanale Terra è Vita, in cui i relatori hanno ancora una volta posto l'accento sull'importanza di non "precludere preventivamente" queste opportunità e sulla necessità di comunicare al consumatore non il mezzo bensì il fine ed i vantaggi che se ne possono trarre.


Un momento della tavola rotonda

"Il nostro punto di vista è chiaro e da oggi manifesto – ha dichiarato ad Italiafruit News Alberto Lipparini, neo Segretario Generale di Assosementi -. A questa giornata ne seguiranno altre per ribadire l'importanza che l'innovazione nel miglioramento genetico ha per le aziende sementiere. Inserire queste tecnologie nella normativa che regola gli Ogm sarebbe un danno economico incredibile per quasi tutte le aziende e a pagarne le conseguenze sarebbero gli agricoltori ed i consumatori. Siamo perfettamente allineati con l'Esa e speriamo che le istituzioni comunitarie ed italiane facciano definitivamente chiarezza sulla questione, evitando quello che potrebbe sembrare quasi un atteggiamento «oscurantista»".

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