Agrumi poco redditizi, Valencia vira su kiwi e kaki

Dismessi oltre tremila ettari. Tensione per le promozioni in Gdo. Ava-Asaja: situazione disastrosa

Agrumi poco redditizi, Valencia vira su kiwi e kaki
Momento difficile per gli agrumi spagnoli? Sembrerebbe di sì, almeno nella regione di Valencia. Quella che è una delle zone produttive principali a livello nazionale, deve infatti fare i conti con un abbandono della produzione a favore di altre coltivazioni che negli ultimi anni sta aumentando progressivamente.

Come mostra un recente sondaggio del Ministero dell'Agricoltura spagnolo, sarebbero già migliaia gli ettari di agrumeti che a causa della scarsa profittabilità sono stati dismessi: 3.136 ettari, ovvero il 2% delle superfici produttive totali della Regione, sono stati abbandonati per puntare su nuove coltivazioni. Le più gettonate sembrano essere kaki e kiwi.

"È una situazione disastrosa", commenta alle testate spagnole Cristóbal Aguado, presidente di Ava-Asaja (Associazione di produttori della Regione Valenciana). "I dati non mentono: molti produttori stanno gettando la spugna e decidono di scommettere su coltivazioni più redditizie rispetto agli agrumi. È comprensibile, perché per loro accumulare perdite e debiti è diventato ormai insostenibile. Ci auguriamo che le istituzioni intervengano".

L'associazione, insieme a La Unió de Llauradors i Ramaders, ha intrapreso una "battaglia" nei confronti della Gdo spagnola, rea di effettuare troppe attività promozionali sugli agrumi locali, andando ad erodere ulteriormente i margini a monte della filiera. Al momento, la campagna 2015 sembra aver leggermente beneficiato di un calo nell'offerta (-22% di prodotto rispetto all'anno scorso), che ha alleviato parzialmente una situazione poco positiva.

Proprio per questo, l'Ava-Asaja la La Unió de Llauradors i Ramaders vogliono evitare che i distributori creino una visione distorta del mercato, proponendo il prodotto a prezzi non coerenti con la campagna attuale e probabilmente utilizzati (secondo le associazioni di produttori) solo per attrarre consumatori nei punti vendita.

Le due associazioni, quindi, si dicono pronte a chiamare in causa il Ministero ed eventuali autorità garanti, qualora il loro appello non venisse preso in considerazione dalla Gdo.

Come riporta uno studio 2015 dell'Usda, le regioni più importanti per l'agrumicoltura spagnola sono Valencia, Andalusia e Murcia, con le prime due a coprire il 90% della produzione nazionale. Per quanto riguarda in particolare le arance, la Spagna nel 2014-2015 aveva superato i 3 milioni di tonnellate prodotte, riuscendo ad esportarne 1,7 milioni.

Traduzione ed adattamento a cura di Italiafruit News