AD Chini: il made in Italy all'estero che funziona

Valentina Chini: dall'Europa alla Cina i nostri punti fermi sono qualità, sicurezza e innovazione

AD Chini: il made in Italy all'estero che funziona
Da diversi anni AD Chini si contraddistingue per una importante attività rivolta al mercato internazionale, puntando su un marchio giovane che comunica genuinità, spontaneità e attenzione al benessere. Italiafruit News ha posto a Valentina Chini alcune domande per approfondire il rapporto dell'azienda di Cles (Valle di Non - Trento) con i vari mercati esteri, le strategie ed i progetti di sviluppo.
 
Che ruolo sta assumendo l'estero per AD Chini?
Attualmente la più grande fetta del nostro fatturato resta la grande distribuzione nazionale, ma soprattutto nell'ultimo anno abbiamo visto un sensibile incremento del fatturato export. Questo, grazie soprattutto a diversi cambiamenti strategici nella politica commerciale aziendale e al rafforzamento di un team di collaboratori interni ed esterni, tra cui agenti ed importatori.
Azioni di miglioramento e nazionalizzazione sono stati apportati anche ai nostri prodotti, consci delle diverse abitudini di consumo dei mercati di sbocco di nostro interesse.

Quali sono i principali Paesi di sbocco e come li state strategicamente approcciando per consolidare e migliorare le vostre quote di mercato?

Il primo Paese nel quale crediamo ci siano buone e attraenti possibilità rimane senza alcun dubbio la Germania, mercato florido e di riferimento per l'esportazione di prodotti italiani in generale e nello specifico di prodotti trentini, considerata la vicinanza geografica.
Abbiamo in essere contatti e transazioni con altri Paesi europei come ad esempio l'Austria e i Paesi Nordici, i cui mercati risultano essere molto dinamici e alla ricerca di prodotti come i nostri, in grado di rispondere e soddisfare le esigenze e l'attenzione che ricercano e richiedono come standard di base.
Ci stiamo muovendo comunque anche al di fuori dell'Unione Europea. Stiamo infatti rafforzando ed ampliando i contatti che già avevano in Svizzera e ci stiamo affacciando alle possibilità offerte da Russia e Cina.

Non può ovviamente esistere un'unica strategia da portare avanti, bisogna ragionare su listini, metodologie, materiali di supporto e sugli stessi prodotti Paese per Paese. Crediamo infatti che per avere successo sia necessario prima studiare il mercato di riferimento per capirne le esigenze, le mode, le necessità e i vuoti.
Consci delle opportunità e meccanismi tipici si può stabile quale sia il metodo migliore per aggredire il mercato, riempiendo un vuoto esistente o crearsi ex novo il proprio spazio.
Qualunque sia il mercato di sbocco e le strategie adottate caso per caso, ci facciamo promotori prima di tutto di qualità, sicurezza, gusto e innovazione.






Ritenete che la totale italianità che contraddistingue gli snack AD Chini sia un attributo chiave del vostro successo?
Assolutamente sì. E crediamo che sia la chiave del nostro successo sia per il mercato estero ma anche per quello italiano.
L'utilizzo di mele di qualità a km 0, la rigida selezione dei nostri fornitori di materie prime e imballi, la serietà che contraddistingue i nostri processi produttivi sono tutti elementi importanti se valutati singolarmente e che messi insieme creano un mix vincente per prodotti di cui anche il consumatore finale percepisce la qualità e il valore, distinguendoci con loro stessi dai nostri competitors!

Abbiamo, a confermare quanto appena detto, diverse certificazioni riconosciute a livello europeo ed extra europeo, che nel corso dell'ultimo anno abbiamo ancora migliorato portando i nostri già alti livelli di giudizio a raggiungere il massimo. Ma questo comunque non ci ferma, perché siamo convinti che la qualità e la sicurezza per il consumatore moderno, indipendentemente dalla sua provenienza, siano dei punti fermi e da tenere ben controllati. Non ci si può assolutamente permettere di mentire al nostro consumatore e noi con le nostre etichette e con la nostra serietà ci mettiamo in prima fila promuovendolo a gran voce.

Ci sono novità significative per quanto riguarda l'attività svolta nel 2015? E quali progetti avete in serbo per il 2016?

Oltre alle normali e, quasi di routine, attività per i Paesi sopra citati, nel corso del 2015 il nostro comparto Export ha iniziato ad approcciare in maniera concreta anche i mercati di USA e UK. Abbiamo partecipato in maniera indiretta a manifestazioni all'estero ed anche a incontri con potenziali compratori interessati organizzati dalla Provincia di Trento attraverso Trentino Sviluppo che ci ha aperto diverse strade.

Tanti progetti sono stati imbastiti per il 2016, primo tra tutti la nostra partecipazione alla BioFach di Norimberga a febbraio durante la quale presenteremo le nostre nuove referenze di mousse Bio (fragola, frutti di bosco e mirtillo), da poco presenti sul mercato nazionale ma che già fanno parlare di sé!
Abbiamo in serbo anche altre novità di prodotto che presenteremo ufficialmente alla prossima edizione di Cibus, occasione che sfrutteremo per invitare e farci conoscere in maniera ancora più decisa dai nostri attuali e futuri clienti.
Siamo fermamente convinti che sia utile e necessario continuare ad investire sempre più sull'export per poter crescere e far crescere il lavoro e i prodotti di qualità fatti in Italia.



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