Corte Ue, ai trasformatori di ortofrutta meno diritti

Corte Ue, ai trasformatori di ortofrutta meno diritti
L'industria di trasformazione della frutta non ha gli stessi diritti dei produttori e di conseguenza non può contestare presunte 'discriminazioni' di trattamento nell'ambito delle regole legati agli aiuti della Politica agricola comune (Pac). Si può sintetizzare così la sentenza della Corte di giustizia Ue che ha dato ragione a Commissione europea, Italia e Confederazione Cooperative Italiane.

Al centro della disputa sono i regolamenti sull'organizzazione comune dei mercati agricoli, che fissano dei valori che servono a determinare l'entità degli aiuti comunitari per le organizzazioni di produttori. Secondo enti di varie nazionalità (italiani, greci, spagnoli), fra cui l'Associazione Nazionale degli industriali delle Conserve Alimentari Vegetali (Anicav), sostenuti anche dall'Associazione Italiana Industrie Prodotti Alimentari (AIIPA), i regolamenti in questione producono effetti discriminatori fra trasformatori di prodotti ortofrutticoli che non fanno parte di un'organizzazione di produttori e le organizzazioni di produttori attive anche in quanto trasformatori di prodotti ortofrutticoli.

I giudici comunitari hanno però rilevato che le norme contestate si applicano solo ai produttori e un eventuale svantaggio concorrenziale delle industrie di trasformazione è solo una conseguenza di fatto indiretta, perché le normative e gli aiuti economici previsti, adottati nel quadro della Pac, sono diretti solo ai produttori e non alle industrie di trasformazione. Il ricorso di queste ultime quindi non è ricevibile e le stesse non hanno titolo ad agire, proprio in quanto non destinatarie della normativa contestata.

Fonte: ANSA