Pere, una grandinata da 40 milioni di euro

L'Oi: in Emilia ko 39 mila tonnellate, il 13% di Abate e Kaiser. Origine: situazione pesante

Pere, una grandinata da 40 milioni di euro
Danni ingenti per la produzione di pere emiliane dalla grandinata che lo scorso 5 settembre ha colpito le aree più importanti della pericoltura italiana tra Ferrara e Modena: le stime da parte dell'Organismo interprofessionale Pera indicano una perdita di prodotto di circa 39.000 tonnellate, vale a dire il 13% della produzione di Abate e Kaiser dell'Emilia Romagna; l'entità dei danni, sottolinea il presidente dell'Oi Gianni Amidei, comporterà notevoli ripercussioni su tutto l'indotto, che in valore possono essere tradotte in una perdita di oltre 40 milioni di euro.

Il fenomeno è stato particolarmente intenso nella provincia di Modena, soprattutto a Nord del Comune verso il confine con la provincia di Mantova, area anch'essa in parte colpita.
Interessata anche un'importante fascia della provincia estense che va dall'Alto Ferrarese, al confine con la provincia di Modena, fino a diversi comuni a Est del Comune di Ferrara.



"Nel momento della grandinata - dichiara Amidei (nella foto sopra) -  diverse varietà fortunatamente erano già state raccolte e i danni quindi si sono concentrati in particolare su Abate, di cui era stato raccolto circa il 35% e Kaiser, anche se in uno stadio più avanzato di raccolta".

Un evento che non mancherà di avere ripercussioni sulla prossima campagna, come si conferma da Origine Group: "confermiamo l'entità del danno; dopo l'evento, che ha colpito a macchia di leopardo, in alcune aziende si raccoglierà zero mentre in altre si è salvata almeno una parte della produzione. Il problema è serio, ed è legato anche al danno cagionato agli impianti antigrandine; ci sono aziende che si ritrovano con gli impianti distrutti e il raccolto cancellato, senza prospettiva di risarcimento. Un duro colpo che rischia di mettere in ginocchio molti produttori". 

"A fronte di questa perdita, che arriva quando siamo circa a metà della raccolta - si sottolinea da Origine Group - è come se fossimo a inizio novembre con un mese e mezzo-due mesi, cioè, di commercializzazione alle spalle. Sicuramente chi detiene un buon prodotto potrà essere retribuito in maniera adeguata. Però va considerato anche che il calibro medio è piccolo a causa del caldo".

La stima dei danni, frutto delle rilevazioni di un centinaio di tecnici, si sottolinea da Opera, fotografa in maniera puntuale la situazione con la quale si trova ora ad avere a che fare il comparto. 

Il tutto, aggiungiamo noi, alla vigilia di una stagione importante, la prima che vede ai nastri di partenza due "poli" dedicati al prodotto e annovera inoltre una nuova fiera ad hoc, Futurpera, in programma proprio a Ferrara a novembre.