Nuove varietà di pera dall'Università di Bologna

Presentato ieri un poker promettente: il dettaglio. Granata: distintività fondamentale

Nuove varietà di pera dall'Università di Bologna
Il 2015 è senza dubbio l'anno della pera sotto ogni punto di vista. A livello commerciale è stata costituita Opera, la più grande azienda di commercializzazione pere; a livello fieristico è stato istituita Futurpera, la prima fiera interamente dedicata a tale coltura; e da ultimo il Dipartimento di Scienze agrarie dell'Università di Bologna, cala un poker di nuove varietà: PE1 UNIBO* Lucy sweet™, PE2 UNIBO* Early Giulia™, PE3 UNIBO* Debby Green™, e PE4 UNIBO* Lucy Red™.

Ad essere precisi le prime tre sono state presentate l'anno scorso ad Interpoma, ma la mattinata di ieri è servita per presentare agli addetti ai lavori l'ultima selezione, PE4 UNIBO* Lucy Red™, e per visionare le cultivar nei campi prova dell'azienda sperimentale di Cadriano.


Notevoli difficoltà nel miglioramento genetico del pero

Nel pero, l'introduzione di nuove varietà è da sempre ritenuta un'impresa impossibile o quasi, e non a caso le varietà commercializzate si contano sulle dita di una mano – Abate Fétel, William, Conference, Kaiser e Decana Del Comizio – con una età media che supera il secolo; negli anni hanno "respinto gli attacchi" di nuove selezioni. Carmen, Falstaff e Angelys sono i nomi nuovi più recenti, ma con superifici ancora limitate. 

L'introduzione alle nuove varietà è stata condotta dal Prof. Stefano Musacchi, "padre" delle cultivar assieme al Prof. Silviero Sansavini e al Dott. Vincenzo Ancarani, che attualmente insegna in Usa all'università di Washington. "Il programma di selezione varietale – ha spiegato Musacchi – è iniziato 25 anni fa, con oltre 20.000 semenzali. Gli obiettivi che ci hanno guidato sono sempre stati chiari: la qualità del frutto in primis, estensione del calendario di maturazione (sul periodo precoce in particolare), innovazione di prodotto (buccia rossa, crunchy) resistenza alle malattie (colpo di Fuoco e Psilla), senza trascurare produttività e pezzatura".

Le quattro varietà nel dettaglio

PE1 UNIBO* Lucy sweet™: ottenuta da una libera impollinazione di Abate Fétel, matura 10 giorni prima di William; il frutto si presenza di media pezzatura, con colorazione della buccia verde anche a maturazione; notevole la dolcezza che raggiunge i 17 gradi Brix accentuata da una bassa acidità. Buona la conservabilità (sei mesi senza trattamenti). Produttività elevata e costante.







PE2 UNIBO* Early Giulia™: incrocio di Abate Fétel x Harvest Queen, è la più precoce maturando 15 giorni prima di William. Frutto di pezzatura medio-grossa (oltre 200 grammi) evidenzia 20-30% di sovracolore nei frutti esposti; sapore equilibrato. Buona la conservabilità (sei mesi senza trattamenti). Produttività elevata e costante.



PE3 UNIBO* Debby Green™: libera impollinazione di Abate Fétel, matura in concomitanza di William; il frutto è di media pezzatura con colorazione della buccia verde anche a maturazione; sapore equilibrato. Buona la conservabilità (sei mesi senza trattamenti). Buona produttività.





PE4 UNIBO* Lucy Red ™: incrocio di Abate Fétel x Cascade, matura una settimana prima di Abate. Il frutto è di grossa pezzatura contraddistinto dal sovracolore rosso che ne ricopre il 90% della superficie; sapore dolce ed aromatico. Buona la conservabilità (sei mesi senza trattamenti). Produttività media.






Fra le quattro, PE1 UNIBO* Lucy sweet™, è ad un livello di sperimentazione più avanzato, ed evidenzia alcune caratteristiche innovative per il prodotto pera: l'elevata dolcezza e la possibilità di essere consumata croccante, così come la mela. Caratteristiche analoghe per PE4 UNIBO* Lucy Red™, una sorta di Abate rossa, che merita approfondimenti in diversi areali di produzione.

Commercializzazione ancora tutta da decidere   

Dal punto di vista commerciale, le varietà sono brevettate e protette da una privativa europea e statunitense, ma non si sono ancora stretti accordi di licenza. A tal merito, l'università di Bologna sta valutando diverse opzioni. A prescindere dalla modalità di diffusione (Club piuttosto che accordo con singoli gruppi commerciali) l'obiettivo dell'ateneo è quello estendere il più possibile la varietà a livello mondiale per dare un'equa retribuzione alla ricerca. Del mondo commerciale erano presenti diversi rappresentati esteri, e non poteva mancare Luca Granata, neo-direttore di Opera che non ha lesinato osservazioni sia tecniche sia commerciali sull'inserimento di nuove varietà nel panorama pericolo, che meriteranno un approfondimento nei prossimi numeri di ItaliaFruit News. Granata in sostanza ha sottolineato la necessità che le nuove proposte siano realmente distinguibili per avere chance di successo.

In apertura: Luca Granata e Stefano Musacchi durante l'incontro tecnico a Cadriano

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