Vendita diretta in ascesa? «Non ha scalfito il dettaglio»

Bresciani: la specializzazione è fondamentale e il consumatore l'ha capito

Vendita diretta in ascesa? «Non ha scalfito il dettaglio»
La vendita diretta? Una forma di innovazione e un'opportunità per i giovani che scelgono l’agricoltura: questo sostiene la Coldiretti che attraverso Campagna Amica gestisce la più grande rete  europea forte, sostiene la confederazione, di oltre diecimila punti di vendita diretta dei produttori agricoli. Negli ultimi dieci anni un’impresa su tre, sostiene ancor Coldiretti, è nata con una decisa tendenza alla multifunzionalità. Non è un caso che la vendita diretta sia una delle attività più diffuse proprio in aziende giovani in quanto, secondo una indagine di Coldiretti/Ixé, consente di aumentare del 20% il fatturato aziendale, assicurando quindi un maggior reddito per gli imprenditori.

Ma cosa ne pensano i dettaglianti ortofrutticoli? “La discesa in campo di un nostro partner di filiera, ossia l’agricoltore, ci aveva inizialmente preoccupato”, sottolinea il presidente nazionale di categoria Livio Bresciani. “Secondo qualcuno sarebbe dovuto essere l’inizio della fine del commercio tradizionale di ortofrutta, ma così non è stato: gli equilibri sono rimasti immutati anche perché non hanno saputo conquistare il consumatore e sottrarci il ruolo, pur beneficiando di una miriade di agevolazioni di vario tipo”.  

La vendita diretta, aggiunge Bresciani, “non è un progresso ma un arretramento perché il rispetto dei ruoli e la specializzazione sono fondamentali. Oltretutto questa corsa al consumatore, e certi comportamenti non sempre in linea con la normativa riportati dalle cronache in questi anni, arrecano un danno d’immagine. In ogni caso - conclude il presidente dei dettaglianti ortofrutticoli - per noi non saranno mai nemici: in fondo noi siamo la loro espressione in chiave moderna e specializzata…”. 

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