Xylella: vivai e oliveti bio fuori dal Piano Silletti

Xylella: vivai e oliveti bio fuori dal Piano Silletti
Resta parzialmente sospeso il Piano di interventi contro la diffusione in Puglia della Xylella fastidiosa che ha attaccato gli ulivi nel Salento.

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso presentato dal ministero delle Politiche agricole e dal Dipartimento della Protezione civile e ha confermato la sentenza già emessa dal Tar Lazio. Il Consiglio di Stato conferma quindi la sospensione parziale del piano "salvi - si legge nell'ordinanza - gli ulteriori urgenti provvedimenti del Commissario delegato" per fronteggiare il rischio fitosanitario in Puglia. Intanto il commissario Giuseppe Silletti ha inviato alla Protezione Civile il nuovo piano e quest'ultima dovrebbe approvarlo nei prossimi giorni.

Il ricorso era stato presentato da 26 aziende biologiche e da alcuni vivai e la sentenza del 5 giugno del Consiglio di Stato esclude l'applicabilità del vecchio Piano Silletti, ancora operativo, alle aziende vivaistiche e alle aziende biologiche. In particolare, per queste ultime, l'effettuazione dell'erpicatura e delle buone pratiche agricole riduce del 90% il pericolo di infezione, ma sugli oliveti salentini a conduzione bio non potranno in nessun caso essere utilizzati fitofarmaci contro la cicalina sputacchina – insetto vettore della Xylella fastidiosa.

Del vecchio Piano Silletti resta in piedi tutta l'impalcatura, ma di fatto si procede per ora solo con le buone pratiche agricole, in attesa dell'approvazione da parte della Protezione Civile del nuovo piano. Che dovrebbe essere operativo entro il 22 giugno, data alla quale il commissario Ue alla salute Vytenis Andriukaitis sarà in visita in Puglia nelle zone colpite dalla Xylella fastidiosa.

Nel frattempo Silletti ha presentato il nuovo Piano d'interventi alla Protezione Civile, che incorpora le norme decise a Bruxelles lo scorso 28 aprile dal Comitato permanente per la Salute delle Piante: abbattimento delle sole piante malate nella sola fascia di sicurezza a cavallo tra le provincie di Lecce e Brindisi ed eradicazione di tutte le piante anche sane nel raggio di cento metri da quelle infette nel focolaio di Oria, nord Salento, e nei nuovi focolai che dovessero verificarsi. Con l'eradicazione delle piante affidata agli agricoltori mediante, che verrebbero compensati per il lavoro svolto al posto dei tecnici della Regione Puglia.

Autore: Mimmo Pelagalli

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