Ciao Gennaro, è passato un anno da quel drammatico giorno e ancora...

Il ricordo di un imprenditore illuminato che lavorava per un settore più evoluto

Ciao Gennaro, è passato un anno da quel drammatico giorno e ancora...
Ciao Gennaro,
è passato un anno da quel drammatico giorno e ancora non mi sembra vero. E' tanto frequente l'occasione di pensare a ciò che ci legava che la ferita continua a riaprirsi.

Vedendo quanto è accaduto in questo frattempo, il tuo sogno di far crescere e progredire l'ortofrutta italiana con organizzazioni più forti in un sistema più coeso continua a procedere troppo lentamente rispetto all'evoluzione del contesto e la litigiosità unita alla miopia hanno quasi sempre il sopravvento. Hai pagato con la vita quell'idea di aggregazione moderna dell'ortofrutticoltura che avevamo condiviso fin dall'inizio, dove stare insieme è così meglio di stare divisi che è giusto forzare la mano, buttare il cuore oltre l'ostacolo superando ogni personalismo e facendo un passo indietro quando è necessario per farne due avanti.

Sono ancora convinto che avevamo ragione ma l'entusiasmo di chi crede nella crescita e nel cambiamento in questo piccolo e meraviglioso mondo dell'ortofrutta si scontra con la meschinità degli uomini che alle grandi imprese preferiscono i piccoli privilegi. Mai come in questo anno sono nate opportunità di dare una svolta all'assetto della nostra ortofrutticoltura ma siamo riusciti a trasformarle in realtà solo parzialmente e, temo, non sufficientemente rispetto agli obiettivi. Sono certo che dalla tua nuova vita continui a seguirci assiduamente ma sento ancora tanto bisogno di quel nostro confronto continuo che mi dava stimoli e carica per superare gli ostacoli. Mi manchi amico mio.

Roberto Della Casa