Stop al reverse charge, Gdo salva: «Ora niente aumenti»

Pugliese dopo la bocciatura Ue: sentenza che garantisce stabilità alla distribuzione

Stop al reverse charge, Gdo salva: «Ora niente aumenti»
Stop all'inversione contabile dell'Iva: la Gdo è salva. La Commissione europea ha adottato venerdi una comunicazione per il Consiglio in cui si oppone alla richiesta italiana di derogare alle norme sull'Iva per introdurre il meccanismo di reverse charge nella grande distribuzione, che vale circa 700 milioni di euro. Lo ha detto la portavoce Ue ai servizi finanziari, Vanessa Mock.

"La richiesta del meccanismo di reverse charge non è in linea con l'articolo 395 della direttiva Iva", ha detto Mock. "Inoltre non c'è sufficiente evidenza che la misura contribuisca a combattere le frodi", ha aggiunto la portavoce.

Scontata la soddisfazione dei player della grande distribuzione: “Una decisione giusta. Grazie a chi con noi, si era opposto”. Francesco Pugliese, leader di Conad e dell’Associazione distribuzione moderna, affida ad un tweet il commento sulla bocciatura del reverse charge da parte dell’Ue. “Una sentenza che consente stabilità alla distribuzione italiana ed eviterà ricadute negative sui consumatori. Visto però che si apre un buco di 750 milioni nei conti pubblici, vanno evitate misure sulle tasse e la benzina”.

Per Mario Gasbarrino, Ad di Unes, è "la triste storia di una sconfitta annunciata".

Il reverse charge (letteralmente inversione contabile) prevede che negli scambi sia l'acquirente a versare l'Iva, non il venditore.  In caso di bocciatura, è prevista una clausola di salvaguardia con un corrispettivo aumento delle accise sulle benzine a partire da luglio, ma il governo sarebbe impegnato ad eliminare tutti gli aumenti di tasse contenuti in clausole di salvaguardia.