Fragole a tutto tondo: dall'erosione delle produzioni all'aumento dei consumi

Prezzi, stagionalità, produttività, superfici, penetrazione e import-export

Fragole a tutto tondo: dall'erosione delle produzioni all'aumento dei consumi
La fragola è uno dei prodotti ortofrutticoli che gode delle più alte aspettative sugli incrementi di consumo procapite a livello globale. Tra i leader di produzione delle totali 7,7 milioni di tonnellate planetarie, secondo i dati Fao 2013, troviamo al primo posto la Cina con il 39% di quota e circa 3 milioni di tonnellate, mentre il secondo posto se lo aggiudicano gli Usa con il 18%. Terzo posto per il Messico con il 5%, seguono la Turchia, la Spagna e l'Egitto. L'Italia è fuori dalla top 10 rappresentando poco più dello 0,5% delle produzioni mondiali. Da sottolineare che le stime sulla Cina sono ancora molto incerte e poco solide dal punto di vista statistico.

L'erosione delle produzioni in Italia

Stando ai dati Istat, nel 2014 si sono prodotte circa 140.000 tonnellate di fragole in Italia, 39.000 in campo aperto e 101.000 in serra. Dal punto di vista della struttura, dal 2000 ad oggi la produzione sembra essere drasticamente calata (da 200.000 a 140.000 tonnellate).

La mappa produttiva nello Stivale

Il Nord detiene il 18% delle produzioni in serra, il Centro il 7%, mentre il Mezzogiorno ben il 75%. Al contrario il Nord detiene ben il 55% delle produzioni in aria aperta, mentre il Centro detiene il 19% e il Mezzogiorno il 26%. In media, la produzione di fragole italiane (serra + aria aperta) è detenuta per il 28% al Nord, il 10% al Centro e il 61% nel Mezzogiorno.

Le superfici italiane e la produttività

Le superfici investite totali nel 2014 sono state nell'ordine dei 5.600 ettari secondo l'Istat con una produttività media di 245 quintali per ettaro. La Basilicata e il Piemonte sono tra le poche regioni in cui si registrano degli aumenti di superfici investite. Infine, si ricorda, come in fragolicoltura si evidenzino forti contrasti tra le varie fonti dati.

Giù l'export, su l'import

Crescendo i consumi interni e calando le produzioni, come è logico immaginare, negli ultimi sette anni si è potuto osservare un decremento nell'export e un aumento nell'import. Dal 2008 al 2014 l'export di fragole fresche è calato del -41% a valore e -34% a volume, mentre l'import del -6% a valore e del +19% a volume.

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Nel 2014, sempre secondo i dati Istat, l'Italia ha esportato 15.485 tonnellate di fragole e ne ha importate oltre 43.900 tonnellate, rimarcando sempre più nel tempo una bilancia commerciale negativa.

L'export di fragole, sviluppato quasi unicamente in Ue 28 (85% del totale), converge in Germania, che nell'ultimo anno ha visto calare fortemente la propria quota di destinazione, in Austria e in Svizzera che assorbono assieme il 75% dell'export italiano. Nel 2014 i prezzi medi di esportazione si sono aggirati attorno a 2,07 €/kg, mentre quelli di importazione a 1,43 €/kg. Entrambi hanno presentato forti cali rispetto all'anno precedente, rispettivamente -14% (export) e -22% (import).

Consumi in aumento

Cavalcando il trend dei piccoli frutti (berries) e in controtendenza con il settore, i consumi domestici a volume delle fragole in Italia sono sensibilmente aumentati: infatti, negli ultimi 7 anni si è potuto assistere ad un incremento percentuale di circa il 16%, oltre il 2% annuo in media. Si sottolinea inoltre che l'indotto a valore non ha seguito propriamente la stessa strada dei volumi a causa della diminuzione del prezzo medio da oltre 3,80 € al kg a circa 3,40 €.

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Questo è quanto rilevano le elaborazioni del Monitor F&V di Agroter su dati Gfk.

Si anticipiano i consumi

Sempre secondo le elaborazioni del Monitor F&V di Agroter su dati Gfk, se si osservano i quadrimestri dal 2008 al 2014, si può notare uno spostamento del consumo dal secondo in favore del primo. Questo fenomeno determina un trend per il quale il consumo di fragole si distribuirà gradualmente nel tempo sui primi 8 mesi dell'anno e non più solo sui quattro centrali. Al contrario, il terzo quadrimestre non presenta trend significativi.

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La penetrazione di fragole in Europa

Regno Unito e Italia presentano una penetrazione di fragole tra i loro consumatori circa simile (80%). Mentre in Belgio (76,4%), in Germania (73,6%) e in Olanda (68,9%) si registrano penetrazioni inferiori ma comunque in crescita (dati Gfk 2014).

La potenzialità del mercato

Stando ai dati presentati al Berry Congress 2015, tra i 500 operatori del settore dei piccoli frutti intervistati, è emerso come il mercato italiano di fragole e quello spagnolo siano tra quelli meno promettenti in termini di crescita di fatturato tra i Paesi europei analizzati. Al contrario, i mercati più interessanti e percepiti come potenzialmente più in crescita, sono risultati quelli del Nord Europa.

Come descriveresti il potenziale della crescita in fatturato del mercato delle fragole nei più importanti Paesi europei?
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