Attualità
La Cina è pronta ad esportare il kiwi rosso
La certificazione Peop potrebbe facilitare l'approdo in Europa. 50 mila gli ettari in produzione
La Cina comincia a prendere seriamente in considerazione la possibilità di arrivare sul mercato europeo con il kiwi rosso. Tre aziende produttrici, infatti, hanno recentemente ottenuto la certificazione Peop, che consentirebbe di poter esportare più facilmente il prodotto. E' quanto riporta il sito Fresh Fruit Portal.
Il programma Peop è stato lanciato nel 2012 dall'Aqsis, il dipartimento di controllo, ispezione e quarantena del ministero della salute cinese, con l'obiettivo di certificare i prodotti che abbiano una caratterizzazione geografica e che vengano prodotti nel rispetto dell'ambiente. I prodotti, inoltre, vengono anche accompagnati da un Qr code sull'etichetta, che li rende tracciabili. Tutto questo per invogliare i mercati esteri ad acquistare i prodotti agricoli cinesi.
Il kiwi rosso proviene quasi tutto da una zona produttiva molto vocata, Cangxi County, dove più di 50.000 ettari sono già in produzione ed altri circa 75.000 sono stati messa a dimora di recente. Le aziende con la certificazione Peop coprono una superficie superiore ai 20.000 ettari, sui quali non vengono utilizzati fertilizzanti chimici ma solo naturali, come derivati dell'assenzio e lieviti in polvere. Molto frequente anche l'utilizzo di letame, dato che gran parte delle aziende della zona possiede un impianto di biogas. Per la gestione degli insetti, invece, i pesticidi sono stati sostituiti da lampade (simili a quelle domestiche) o sostanze naturali, come citronella.
I kiwi rossi della zona di Cangxi County sono disponibili da settembre a gennaio e per ora vengono collocati principalmente sul mercato interno ad un prezzo compreso tra 2,40 e 4,80 dollari al chilo, in base alla qualità. Per il mercato estero è previsto un prezzo intorno ai 6,40 dollari al chilo.
Traduzione ed adattamento a cura di Italiafruit News. Tutti i diritti riservati.
Il programma Peop è stato lanciato nel 2012 dall'Aqsis, il dipartimento di controllo, ispezione e quarantena del ministero della salute cinese, con l'obiettivo di certificare i prodotti che abbiano una caratterizzazione geografica e che vengano prodotti nel rispetto dell'ambiente. I prodotti, inoltre, vengono anche accompagnati da un Qr code sull'etichetta, che li rende tracciabili. Tutto questo per invogliare i mercati esteri ad acquistare i prodotti agricoli cinesi.
Il kiwi rosso proviene quasi tutto da una zona produttiva molto vocata, Cangxi County, dove più di 50.000 ettari sono già in produzione ed altri circa 75.000 sono stati messa a dimora di recente. Le aziende con la certificazione Peop coprono una superficie superiore ai 20.000 ettari, sui quali non vengono utilizzati fertilizzanti chimici ma solo naturali, come derivati dell'assenzio e lieviti in polvere. Molto frequente anche l'utilizzo di letame, dato che gran parte delle aziende della zona possiede un impianto di biogas. Per la gestione degli insetti, invece, i pesticidi sono stati sostituiti da lampade (simili a quelle domestiche) o sostanze naturali, come citronella.
I kiwi rossi della zona di Cangxi County sono disponibili da settembre a gennaio e per ora vengono collocati principalmente sul mercato interno ad un prezzo compreso tra 2,40 e 4,80 dollari al chilo, in base alla qualità. Per il mercato estero è previsto un prezzo intorno ai 6,40 dollari al chilo.
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