Ttip e Op sotto la lente della Comagri

Accordo con gli Usa al centro di 11 Commissioni Ue; documento sul futuro delle organizzazioni

Ttip e Op sotto la lente della Comagri
Ttip al centro dei lavori del Parlamento europeo: l’accordo di libero scambio Ue-Usa questa settimana è all’ordine del giorno nella maggior parte delle commissioni parlamentari: ben 11 su 13 contribuiranno alla redazione del rapporto discutendo o votando le loro opinioni. La commissione per il Commercio internazionale sarà responsabile della stesura finale della posizione del Parlamento, in seguito discussa e votata durante la plenaria prima dell’estate.

Ieri è stata la volta della Commissione agricoltura e sviluppo rurale, che ha esaminato il progetto di parere sui negoziati. Il relatore per il parlamento europeo Paolo De Castro, riporta il sito agricolae.eu, si è soffermato sugli elementi principali: il peso dell’agricoltura europea negli scambi commerciali Ue-Usa; la difesa degli standard europei in materia di qualità agroalimentare e del sistema delle indicazioni geografiche; la riduzione delle barriere commerciali che limitano l’accesso al mercato; la tutela dei consumatori e il tema della trasparenza delle informazioni. “Sono queste le priorità da seguire per cogliere le opportunità del negoziato e ottenere dei risultati concreti a difesa e valorizzazione del sistema agroalimentare europeo”, ha detto De Castro, sottolineando la necessità di “giocare all’attacco se vogliamo difendere uno dei settori più importanti e strategici del negoziato”.

La Comagri esamina il funzionamento delle Op

Non solo Ttip, ma anche futuro del settore ortofrutticolo durante la Comagri di ieri che ha esaminato il progetto di relazione sul funzionamento delle organizzazioni di produttori dopo la riforma del 2007 con un documento illustrato dal parlamentare europeo Nuno Melo.

Tra i temi trattati, rende noto Unaproa:

-  la necessità di aumentare il livello generale di sostegno alle Organizzazioni di produttori e fornire maggiori incentivi sia per la fusione delle OP che per la creazione di nuove OP;

-  maggiore certezza del diritto per le amministrazioni nazionali e le OP per ridurre gli oneri amministrativi a loro imposti;

-  incentivo e sostegno agli strumenti di prevenzione e gestione delle crisi, che nel tempo si sono rivelati poco adeguati alle necessità, con la possibilità di prevedere contributi a fondi comuni di investimento ammissibili come misure di prevenzione e gestione delle crisi;

-  sostegno alla dimensione educativa dei programmi frutta nelle scuole;

-  maggiori sforzi per combattere pratiche commerciali sleali (PCS) anche attraverso una risposta europea coordinata;

-  incentivo alla creazione di AOP che potrebbero assumere un ruolo importante per aumentare il potere contrattuale degli agricoltori.

Il documento ribadisce molti aspetti già raccolti in un'iniziativa presentata dalla Commissione Europea per l'Agricoltura - approvata in seduta plenaria del Parlamento europeo il 14 marzo 2014 - dal titolo "Il futuro del settore orticolo in Europa: strategie di crescita" e costituisce la futura base di riferimento per la modifica di Regolamento di esecuzione n. 543/2011 e per la modifica di medio termine dello stesso Regolamento di base n.1308/13.

Eventuali emendamenti al documento saranno presentati dalla Commissione entro venerdì.

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Un milione e mezzo di firme contro il Ttip

Intanto “monta” la protesta contro il Ttip: sta riscuotendo infatti un successo oltre le previsioni la proposta di legge di iniziativa popolare, che chiede di fermare i negoziati. Come riporta il sito www.eunews.it sono oltre un milione e mezzo le persone di tutto il continente che hanno firmato, con la Germania leader con quasi 934 mila sottoscrizioni. Tra i maggiori oppositori del trattato anche la Gran Bretagna, con più di 212 mila firme raccolte, seguono Francia, Spagna Belgio, Olanda, Austria, Slovenia e Finlandia. "Tiepida" l'Italia: solo 14.456 sottoscrizioni, un misero 26% rispetto alla soglia fissata al lancio di 54.750 firme.

Il milione di firme, raggiunto già a dicembre, è la soglia richiesta dalla Commissione europea per introdurre una proposta di direttiva di iniziativa popolare. La Stop-TTIP Alliance, organizzazione che riunisce oltre 200 associazioni da tutta Europa, il 15 luglio scorso aveva introdotto la petizione che chiedeva di annullare i negoziati del Ttip e del Ceta (il trattato di libero scambio col Canada), ma l’iscrizione nel registro delle iniziative popolari venne rifiutata in quanto, spiegò l’esecutivo, “la proposta d’iniziativa esula manifestamente dalla competenza della Commissione di presentare una proposta di atto legislativo dell’Unione ai fini dell’applicazione dei trattati”. Gli organizzatori anche dopo la bocciatura hanno però continuato a raccogliere firme per “dimostrare quanto è forte l’opposizione dell’opinione pubblica”.

Pro e contro l'accordo: le motivazioni

I fautori del Ttip sostengono che chiudere l'accordo garantirebbe un aumento annuo di mezzo punto del Pil europeo, raddoppierebbero le esportazioni verso gli Stati Uniti, incentiverebbe il potere di acquisto delle famiglie per l'effetto combinato della riduzione dei prezzi-aumento degli stipendi. Di contro, il timore, espresso anche da numerosi rappresentanti di categoria del settore alimentare, è che per incassare qualche punto di Pil l'Europa rinuncerebbe alla qualità, ai controlli e alle regole europee, le cosiddette barriere non tariffarie. Finendo forse per rinunciare definitivamente alla qualità che sta dietro il Made in Italy.

Nasce l'associazione "Italian sounding"



La lotta all’Italian Sounding si arricchisce intanto di un nuovo importante contributo: la Camera di Commercio Italo-Tedesca ha infatti deciso di dare avvio a quella che è, ai sensi della legge tedesca, l’unica forma possibile di tutela dei prodotti di vera origine italiana contro le loro imitazioni.
Costituita per questo un’Associazione “Italian Sounding”, che rappresenterà imprenditori italiani e sarà legittimata ad agire contro le violazioni a danno dei consumatori.
In Germania, infatti, contrariamente a quanto avviene in altri Paesi, la tutela dal fenomeno dell’imitazione di prodotti italiani avviene esclusivamente in via civilistica, senza l’intervento dell’autorità pubblica. La tutela è di regola molto efficace, avviene con provvedimenti d’urgenza che una volta richiesti vengono rilasciati il giorno stesso e possono essere eseguiti subito con l’ufficiale giudiziario. La presentazione della nuova realtà è avvenuta ieri nella sede di Confagricoltura a Roma (nella foto sopra).

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