Kiwi verde: Jingold scommette su Boerica

Fornari: ha caratteristiche migliori di Hayward. Mercato, Grecia ingombrante

Kiwi verde: Jingold scommette su Boerica
Ci avviciniamo alla fine di gennaio, il kiwi italiano è nel pieno della sua campagna di commercializzazione. Chiediamo ai responsabili di Jingold, Alessandro Fornari (direttore) e Moreno Armuzzi (marketing e Sviluppo), di esporci le potenzialità di valorizzazione e sviluppo della varietà verde Boerica e di fornirci un inquadramento mirato sul settore kiwi.

Recentemente Jingold ha siglato un accordo di licenza con la società agricola Bovo Angelo di Giuseppe e F.lli s.s. per la gestione di Boerica, varietà verde con una pezzatura e forma allungata superiori ad Hayward, ma soprattutto di origine italiana. Quali sono le differenze gustative di Boerica rispetto ad Hayward? Da quanti anni viene prodotta, quanti ettari sono stati messi a dimora e, sulla base dei vostri piani di sviluppo, quale livello produttivo intendete raggiungere nei prossimi 3-5 anni?
Fornari – Le caratteristiche che riteniamo migliorative di Boerica sono sia estetiche, in primis la forma allungata dei frutti, che organolettiche in quanto la varietà ha mostrato la capacità di produrre una elevata sostanza secca e un ottimo grado zuccherino. Da quando è stata introdotta sul mercato circa 10 anni fa, in Italia sono state commercializzate piante per oltre 400 ettari di questa varietà, che si è diffusa tra i produttori senza una vera e propria valorizzazione o promozione, semplicemente con il passaparola e per ragioni puramente agronomiche. In pratica i produttori l'hanno scelta perché l'hanno ritenuta migliore da un punto di vista produttivo.

La sfida che abbiamo accettato oggi è quella di valorizzare i frutti di questa varietà, andando a comunicarne i valori distintivi verso i consumatori più esigenti dei migliori mercati. Ci aspettiamo di aumentare ulteriormente le superfici con un ritmo sempre maggiore nei prossimi cinque anni. Boerica è una grande opportunità di rilancio del kiwi ed il fatto che la varietà sia italiana non può che rappresentare un plus ed un grande motivo di orgoglio per noi, per il costitutore e per i produttori.

L'italianità, dunque, sarà tra i punti cardine del progetto di valorizzazione di Boerica su scala internazionale?
Fornari Ci tengo a sottolineare che, a differenza di quanto fanno altri esportatori, ogni frutto a marchio Jingold prodotto in Italia da sempre riporta l'origine italiana sul bollino e questo ovviamente varrà anche per i frutti di Boerica. Detto questo, il tema della comunicazione del made in Italy sull'ortofrutta è abbastanza controverso poiché non sempre rappresenta una caratteristica distintiva agli occhi del mercato. Per questo riteniamo che ci debba essere un impegno a salvaguardare (o accrescere) l'immagine del kiwi made in Italy nel mondo, e con questo obiettivo siamo tra i fondatori del consorzio Kiwifruit of Italy che ha proprio questa finalità.


Frutti di Boerica

Passando a temi di mercato, come sta andando la commercializzazione dei Kiwi Jingold (polpa gialla e verde) di origine italiana sia sul fronte domestico che all'estero? E quanto vi sta dando fastidio l'offerta greca a prezzi inferiori?
Fornari e Armuzzi – Per quanto riguarda il kiwi a polpa gialla Jingold, la stagione ha avuto un andamento più rapido del solito e una buona parte di prodotto è già stata commercializzata, anche per via di una produzione leggermente inferiore alle aspettative. Tuttavia il giudizio non può che essere positivo poiché i risultati delle vendite sono stati piuttosto buoni e lo sviluppo del marchio prosegue, soprattutto in quei mercati che l'azienda ritiene strategici.

Diverso il discorso relativo al kiwi a polpa verde a marchio Jingold, per il quale registriamo ad oggi un aumento dei volumi commercializzati rispetto all'anno scorso, grazie soprattutto al traino del mercato asiatico, nonostante una situazione di mercato a livello globale piuttosto pesante. Tale situazione è dovuta, in larga parte, alla presenza di una quantità ingente di prodotto di origine greca che – come sappiamo – l'anno scorso raggiungeva principalmente la Russia, mentre quest'anno è distribuita in quasi tutti i mercati di riferimento.

Già dai mesi scorsi il prodotto greco si è ritagliato una fetta importante di mercato in Europa, a cominciare da Germania e Spagna che rappresentano due delle principali destinazioni del kiwi italiano. Ma, oggi, si segnala la presenza quantitativamente importante di kiwi ellenico anche nei mercati asiatici e questo rappresenta probabilmente una novità rispetto al passato. Sicuramente non possiamo e non dobbiamo competere a livello di prezzo, dovremmo invece essere in grado di differenziarci grazie a una migliore qualità, al contenuto in servizio e alla proposta di nuove varietà. Crediamo sia importante che le aziende italiane lavorino su questi punti per evitare che il loro prodotto possa perdere in qualsiasi momento il proprio posizionamento sul mercato a discapito di nuovi paesi produttori. Sul mercato italiano e tedesco, per esempio, stiamo ottenendo ottimi risultati con il nostro Jingold ‘maturi al punto giusto', che ha incontrato l'interesse di alcune catene europee nel fornire ai propri clienti un frutto buono da mangiare e per questo disponibili a pagare un prezzo premium.
 
Nella foto di apertura: da sinistra, Alessandro Fornari (direttore) e Moreno Armuzzi (marketing e sviluppo)

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