Junk food fuori dalle casse: vogliamo muoverci?

In Uk Aldi è il terzo gruppo che coglie l'opportunità. Da noi solo Coop ci sta pensando

Junk food fuori dalle casse: vogliamo muoverci?

Aldi Uk ha deciso di eliminare a partire da gennaio 2015 il cibo spazzatura (caramelle, barrette energetiche, bevande zuccherate, patatine, ecc.) in vendita presso gli espositori delle casse dei supermercati, sostituendolo con prodotti di valenza più salutare, tra cui frutta secca, succhi di frutta e acqua. La decisione – ha spiegato la catena – è stata assunta a seguito di un sondaggio che Aldi Uk ha condotto sulla propria clientela.

Aldi diventa così il terzo retailer in Gran Bretagna, dopo Tesco e Lidl, ad adottare questa importante decisione a beneficio della salute pubblica, con l'intento di combattere l'obesità e il sovrappeso della cittadinanza. Per fornire qualche numero significativo, fonti ufficiali britanniche stimano che nel Paese sia in sovrappeso il 60% della popolazione adulta e il 30% dei bambini.

Recentemente Italiafruit News ha condotto un sondaggio sul proprio bacino di lettori (clicca qui per leggere i risultati), facendo seguito alla petizione lanciata da Il Fatto Alimentare per invitare i supermercati a togliere merendine e snack dalla casse. Ahinoi, sinora – si legge sul sito web del quotidiano – soltanto Coop starebbe pensando a questa soluzione, mentre tutte le altre catene hanno "pressoché ignorato l'invito". Eppure non siamo messi molto meglio della Gran Bretagna: le ultime statistiche dell'Istat rilevano infatti che il 46% degli italiani adulti siano in sovrappeso, di cui il 9,7% sarebbe obeso.

Perché, dunque, non ci si muove?

Probabilmente la redditività realizzata dalla Gdo in quei pochi metri quadrati con gli snack di grandi marche che tutti conoscono sono talmente elevati da non giustificare tale scelta; probabilmente ci vuole molto tempo per spiegare a quelle grandi marche un'operazione di questo tipo. In ogni caso, mi sembra evidente che la coperta sia sempre più corta: Gran Bretagna docet, con i discount che si dimostrano molto più attenti alla salute pubblica di tanti altri retailer, trasformandosi così in veri e propri supermercati che intendono cogliere i benefici derivanti da una nuova immagine salutistica.

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