Russia, opportunità per la meccanica italiana

Russia, opportunità per la meccanica italiana
Ieri pomeriggio presso di Centro Congressi di Cesena Fiera (Sala Gialla) si è tenuto il convegno "Russia: nuove opportunità per imprese italiane?", promosso da Cermac (Consorzio di produttori di tecnologie e prodotti per l'agricoltura, l'agroindustria e la zootecnia), Unioncamere Emilia Romagna e Promec Modena-Azienda Speciale della Camera di Commercio di Modena.

L'incontro rientra all'interno delle iniziative supportare da Unioncamere Emilia-Romagna, in collaborazione con la Camera di Commercio di Forlì-Cesena, per lo sviluppo del progetto "Opportunità di business in Russia per le imprese emiliano-romagnole della meccanica agricola", finanziato dalla Regione Emilia Romagna nell'ambito del Programma 2013-2015 "BRICST-plus".

L'obiettivo del convegno è stato quello di presentare i risultati di uno studio di pre-fattibilità per valutare l'opportunità di sviluppare una piattaforma comune di servizi tecnici post vendita nella regione di Krasnodar. Un'area strategica in rapporto a tutto il Distretto della Russia Meridionale per la forte concentrazione di produzione ortofrutticola: qui vengono infatti coltivati circa 35 mila ettari a frutteto (90% mele e pere; 10% ciliegie e pesche), pari al 20% della superficie nazionale dedicata alla frutticoltura.

Il gap dell'Italia? Assistenza post vendita e gestione dei pezzi di ricambio

Enrico Turoni, presidente della Cermac, ha spiegato che "oggi le piccole-medie imprese emiliano-romagnole della meccanica agricola non riescono a garantire un livello di servizio post vendita - intesa come assistenza post vendita e gestione dei pezzi di ricambio - tale da soddisfare i clienti russi". "Da qui è nata l'idea di realizzare uno studio di pre-fattibilità per valutare i costi e le risorse necessarie per poter avviare un polo tecnico di servizio post vendita nel Distretto della Russia del Sud" ha aggiunto Paolo Montesi di Unioncamere Emilia Romagna.

Come riportato nella tabella sottostante, la Cermac ha stimato un costo totale per l'avviamento del polo condiviso pari a 41 mila euro, suddivisibili in due step che riguardano da una parte l'individuazione di tecnici russi e la loro formazione in Italia, e, dall'altra, l'identificazione delle sede locale e la definizione della struttura societaria e/o della modalità contrattuale per operare in Russia. I costi di mantenimento dell'attività sono stati invece stimati in quasi 6.000 euro mensili.






Gli ortofrutticoltori russi richiedono sempre più macchine e tecnologie italiane

Turoni ha poi evidenziato come l'embargo della Russia per il settore della meccanica agricola sia una grande opportunità da cogliere, a fronte dello scarso livello tecnologico degli agricoltori russi e delle loro necessità di produrre più ortofrutta in loco. "La Russia ha e avrà in futuro una necessità sempre maggiore di adeguare le tecnologie all'agricoltura moderna", conferma il Prof. Guglielmo Costa dell'Università di Bologna che, nell'aprile del 2014, ha tenuto un workshop scientifico all'Istituto di Frutticoltura e Viticoltura del Caucaso del Nord a Krasnodar, con la partecipazione di oltre 80 tecnici e agronomi russi. Il seminario rientrava all'interno di una missione outgoing "BRICST-plus" (7-11 aprile 2014) di 18 imprese emiliano-romagnole della meccanica agricola nella zona di Krasnodar per incontri d'affari e visite aziendali ad operatori locali. La missione ha consentito alle aziende di realizzare più di 100 incontri bilaterali con 150 operatori russi, nonché di fare visite guidate nelle sedi di grandi produttori ortofrutticoli locali.





Le prossima azione promozionale di Unioncamere Emilia-Romagna riguarderà l'attività di incoming di buyer al Salone Tech Agrifood (29-30 ottobre 2014, Parma) della Fiera Cibus Tec 2014. Attraverso la rete europea di supporto alle imprese "Enterprise Europe Network", l'unione camerale organizzerà una delegazione di 15 buyer russi per la realizzazione di b2b mirati con imprese emiliano-romagnole.

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