Sprechi, Coop Adriatica ha presentato "S-Cambia Cibo"

Sprechi, Coop Adriatica ha presentato "S-Cambia Cibo"
Ideato da una start up di giovani, nasce un nuovo strumento web facile e sicuro per recuperare le eccedenze domestiche.

Si chiama "S-Cambia Cibo" ed è un nuovo strumento web ideato da una start up di giovani per recuperare le eccedenze domestiche. Coop Adriatica lo ha presentato al Sana di Bologna alla presenza, tra gli altri, del ministro dell'Ambiente Gianluca Galletti e del fondatore del sito Foodsharing.de Valentin Thurn, in collegamento streaming, che in Germania ha dato vita a una simile esperienza di scambio di alimenti. Sul sito www.scambiacibo.it i cittadini possono mettere in rete i prodotti prossimi alla scadenza per condividerli con gli altri utenti, evitando così di buttarli e limitando la produzione di rifiuti.

"L'obiettivo è ambizioso visto che ogni anno - come riportato dai più autorevoli studi sul settore - gli sprechi alimentari si aggirano su 1,3 miliardi di tonnellate, di cui il 42%, proviene dalle nostre case, per un costo medio a famiglia di circa 350 euro all'anno. Si tratta di prodotti acquistati in più per errore, o che non vengono consumati per un impegno o un partenza improvvisi".

"S-Cambia Cibo" si propone inoltre di incentivare e rafforzare i legami di vicinato e di comunità, di produrre benefici economici e ambientali, riducendo le emissioni di anidride carbonica, il consumo di acqua e il degrado del suolo necessari per smaltire i rifiuti.

Per partecipare basta iscriversi al sito www.scambiacibo.it già online nella prima Versione Beta, e mettere in rete l'alimento che si desidera offrire, accompagnandolo magari con una foto: il cibo compare geolocalizzato sulla mappa, disponibile per chiunque ne abbia bisogno.

Dall'altra parte, gli altri utenti della community possono richiedere informazioni sul prodotto e, se di loro interesse, contattare il proprietario per ritirarlo gratuitamente.

Il sostegno di Coop Adriatica nasce dall'impegno della cooperativa sul fronte della lotta agli sprechi, a partire dal progetto "Brutti ma buoni", attivo oggi in 92 punti vendita, che destina i prodotti invenduti in solidarietà, perché prossimi alla scadenza o con piccole imperfezioni estetiche. Nel 2013, "Brutti ma buoni" ha donato a 130 associazioni 1.100 tonnellate di merce, per un valore di 4,5 milioni di euro.

Fonte: Food Web