Interpera: stagione difficile per l'Italia, l'offertà calerà

Consuntivi e previsioni di Areflh e Cso su volumi e varietà. Dati e grafici

Interpera: stagione difficile per l'Italia, l'offertà calerà
Secondo i dati recentemente presentati a Interpera 2014 (che si è svolta a Santarem in Portogallo), da Luciano Trentini di Areflh ed Elisa Macchi, direttore del Cso (nella foto sopra), l’Italia mantiene saldamente il primato produttivo nella Ue a 28; parallelamente si rafforzano Olanda e Belgio e Portogallo, mentre Spagna e Francia tendono a ridurre il proprio peso. Il 2013-2014 ha presentato numerose criticità: consumi interni modesti, difficile approccio al mercato estero.




Nel 2013 il mercato estero è stato poco dinamico durante tutta la campagna di commercializzazione. Forte la concorrenza di altri Paesi produttori (Conference di Belgio e Olanda) immessa sul mercato europeo e della Russia a prezzi più bassi rispetto a quanto può offrire l’Italia. Buono l’avvio del mercato per le cultivar estive; più difficile per le cultivar più tardive in particolare per i calibri più piccoli. Promettenti le prospettive sul mercato Usa.



I prezzi di mercato dell’Abate Fetel si sono dimostrati stabili durante tutta la campagna di
commercializzazione per le pere a calibro medio  (65-70) e grosso (70 e oltre) disponibili in volumi limitati. La commercializzazione dei calibri piccoli ha condizionato il risultato finale a causa dei prezzi che sono risultati molto più bassi rispetto al 2012, in particolare per il prodotto destinato in Francia e nell’Est europeo. Difficile anche il commercio delle pere Kaiser.  Buona, di contro, la collocazione delle pere Abate in particolare per i calibri 70/75 e (75+). Le vendite sul mercato interno hanno sofferto a causa della crisi economica che ha e sta ancora condizionando i consumi.

L'Emilia Romagna si conferma saldamente al vertice con oltre il 65% della produzione nazionale complessiva.


 
Sul piano varietale si rafforza sensibilmente Abate Fetel; costanti William e Kaiser; in
flessione le altre cultivar. Le prime tre cultivar oggi concentrano il 75% del totale
mentre poco più di 10 anni fa rappresentavano circa il 65%.




Il clima sfavorevole condizionerà la prossima campagna

Le condizioni climatiche in alcuni casi poco favorevoli hanno in parte condizionato la fioritura l’allegagione e lo sviluppo dei frutti. Le piogge abbondanti, le temperature miti dei mesi invernali e gli abbassamenti delle temperatura del mese di maggio hanno condizionato la presenza di frutti nelle varietà Kaiser, Decana del Comizio e Santa Maria, ma anche di William.



Dalle prime indagini sembra più scarsa la presenza di frutti anche su Abate Fetel e Wiliams rispetto al 2013. Scarsa l’omogeneità fra i frutteti delle diverse aree produttive (Ferrara, Modena e Romagna) a causa delle diverse situazioni climatiche e delle grandine.


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