Zoboli (Infia): format degli imballaggi in evoluzione

Valorizzazione del prodotto, contenitori personalizzati e confezioni friendly le tendenze

Zoboli (Infia): format degli imballaggi in evoluzione
Abbiamo chiesto a Infia, azienda leader a livello mondiale nel packaging per la frutta e la verdura fresca con oltre 65 anni di expertise, di fare un punto sull’evoluzione dei formati delle confezioni partendo dall’osservatorio privilegiato di una realtà pioniera nel settore in termini di innovazione di prodotto e di servizio.

Quali sono le principali tendenze in atto?
Sempre di più – ci spiega Fabio Zoboli, Direttore Commerciale di Infia - si cercano imballaggi primari, con particolare riferimento ai cestini, che siano in grado di valorizzare al meglio il prodotto. Questa tendenza si evidenzia in particolar modo nel mercato delle fragole e dei piccoli frutti, prodotti ad elevato valore aggiunto, dove gioca un ruolo chiave l’acquisto di impulso. Nello specifico, per i berries, sono stati infatti creati nuovi modelli e nuove tipologie di pad assorbenti, soprattutto per lamponi e more. In termini di segmentazione delle quantità esitate, sempre più il mercato finale tende a chiedere ai produttori formati di vendita personalizzati, su misura, con la conseguenza che gli stessi, da semplici “fornitori” di prodotto fresco, si ritrovano a dover gioco forza diventare centri di confezionamento specializzati e, di conseguenza, anche i fornitori di imballaggi devono a loro volta diventare ogni giorno di più anche fornitori di servizio.

infia soft fruits packaging

Venendo nello specifico ai formati di vendita, quali sono i fenomeni più significativi cui avete assistito in questi ultimi anni? 
In primis è aumentato l’utilizzo di confezioni più “friendly” per il cliente finale quali i Kit, cestini con il coperchio attaccato, oltre ai cestini coperchiati classici, entrambi facilmente richiudibili ed impilabili che - oltre a permettere una presentazione di appeal da un punto di vista estetico ed un’immediata fruibilità all’interno del punto vendita - una volta portati a casa dal consumatore finale permettono altresì di ottimizzare gli spazi all’interno dei frigoriferi domestici.

infia kit

In termini dimensionali, per alcuni prodotti  abbiamo riscontrato una riduzione dell’unità di vendita. Negli ultimi 2 anni, dalla classica unità di vendita di 1 kg per i prodotti ortofrutticoli di maggiore massificazione, si è passati ad unità di vendita con cestini da 750 grammi, probabilmente per ridurre la “battuta” e favorire l’acquisto. Dall’altra parte, soprattutto per quanto riguarda alcune tipologie di frutta, si è sviluppato l’utilizzo di unità di vendita più grandi come, a titolo esemplificativo, i mini plateau per 1 kg di fragole con l’obiettivo di aumentare i quantitativi di prodotto venduto in ottica di prodotti-convenienza.
In generale, per quanto concerne il mondo degli imballaggi primari, si sta evidenziando da parte della GDO la ricerca - da un lato - di una migliore presentazione del prodotto fresco come chiave per rilanciare i consumi e - dall’altro - la ricerca di soluzioni che risolvano l’annoso problema degli sprechi alimentari.

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