Slow Food valorizza 32 ecopiti di pomodoro San Marzano

Slow Food valorizza 32 ecopiti di pomodoro San Marzano
Dopo aver attivato uno specifico Presidio sul San Marzano, Slow Food ha messo in campo un'azione per valorizzare gli "Antichi pomodori di Napoli" provenienti dalla Banca regionale del germoplasma di San Marzano. Strappati a una fine ingloriosa grazie a un progetto finanziato alcuni anni fa dall'assessorato all'agricoltura della regione Campania, è stata recentemente riavviatala – riporta il Mattino – la produzione degli ecotipi originali con il recupero delle varietà storiche. 

Non tutti hanno la fortuna di incrociarli sul proprio cammino alimentare: i coltivatori del Presidio sono circa 10 e consegnano il loro prodotto ad aziende che producono conserve e pelati artigianali. Un'autentica icona napoletana coltivata nell'agro acerrano-nolano e nocerino sarnese che Slow Food protegge e tutela con passione: "Bisogna fare tutto il possibile - spiega Patrizia Spigno, ricercatrice di Arca 2010 e fiduciaria di Slow Food Vesuvio - per valorizzare, promuovere e far conoscere un ortaggio veramente unico". E non a caso nella recente campagna Slow Food dedicata all'agricoltura familiare una particolare attenzione è stata riservata agli "Antichi pomodori di Napoli", dal colore rosso vivo e un equilibrio tra acidità e zuccheri che li rende particolarmente sapidi.
 
Per trovarli occorre fare una ricerca sul web, sintonizzarsi con www.slowfood.it e cliccare nell'area dedicata ai Presidi. Nella Banca di germoplasma del San Marzano sono conservati 32 ecotipi di San Marzano e inseriti nel progetto "Salve" (Salvaguardia della biodiversità della Campania) che prevede il recupero, la caratterizzazione e la creazione di un data base con un sito web di ecotipi di ortaggi e fruttiferi della Regione. 

Fonte: Il Mattino