L'INSALATERIA "FAST FOOD" PIACE: "VIVA" FA TRIS NEL CUORE DI MILANO. PER IL SETTORE UN SEGNALE POSITIVO

L'INSALATERIA "FAST FOOD" PIACE: "VIVA" FA TRIS NEL CUORE DI MILANO. PER IL SETTORE UN SEGNALE POSITIVO
"Viva", l'insalateria prêt-à-manger, si sta espandendo nel cuore di Milano. Il mese scorso l'innovativo format per un pranzo all'insegna di rapidità e salute ha aperto il suo terzo punto vendita. Perché al nostro settore dovrebbe interessare che una piccola catena milanese si stia sviluppando con successo?

I motivi sono diversi. Curiosità, certamente, perché sappiamo quanto sia importante essere informati di ciò che avviene in comparti affini come appunto quello dell'horeca.

Ma c'è di più. "Viva" è un "natural fast food & take away" – così lo definiscono i fondatori – focalizzato su proposte di frutta e verdura rapide, adatte ai ritmi della metropoli italiana. Vediamo quindi entrare in gioco ciò che ci interessa direttamente, i prodotti ortofrutticoli, attorno ai quali ruota l'offerta della catena. La proposta forte di Viva è infatti "l'insalata come vuoi tu", per la quale il cliente è invitato a scegliere personalmente gli ingredienti: verdure fresche di giornata, semi, germogli e "arricchitori" in potenzialmente infinite varianti, ad un prezzo fisso. Accanto ai mix di foglie, troviamo piatti unici con contorni di verdure, zuppe, spremute, frullati, centrifughe e frutta a pezzi, insieme ai tradizionali tramezzini in versione ovviamente "salutare".



Il fatto che in Italia si stiano moltiplicando proposte di "fast food" naturali e focalizzate sul benessere (vedi anche "Ciao Checca, quando le verdure italiane diventano street-food") è segno del fatto che anche il nostro paese si stia inserendo nel trend delle "healthy fast casual chain" (catene informali che offrono proposte salutari e veloci) già ampiamente diffuse in altri paesi, simbolo di una mutata sensibilità dei consumatori.

Lo stesso fondatore Corrado Menozzi, ideatore di Viva insieme a Giuseppe Parolini, ha infatti dichiarato in un'intervista riportata da Italia a Tavola: "Siamo partiti dalla constatazione che mangiare sano, in troppi casi significa rinunciare a gusto, colore e creatività o rassegnarsi a pagare prezzi improponibili. Ci siamo ispirati a locali di somministrazione che all'estero funzionano bene ma che, nel nostro paese, faticano ad affermarsi".
"Proprio le esperienze estere in città come Londra, Parigi e New York – ha proseguito Menozzi – ci hanno insegnato che locali con una proposta prettamente take away, che partono da prodotti freschi, possono essere replicati, se organizzati e gestiti in maniera efficiente".



L'Italia comincia a tenere il passo con i tempi, dunque, potendo però sopperire al "ritardo" con una gamma straordinaria di prodotti ortofrutticoli, invidiata da altri paesi.

Ma c'è dell'altro. Nonostante la crescente attenzione dei consumatori al benessere, come sappiamo troppo bene stiamo assistendo alla crisi dei consumi. Cosa centrano dunque "Viva" ed altre proposte del genere con questo? Sono promotori di stili alimentari sani in una società frenetica.
Sul sito web aziendale si legge "Pensavate di cavarvela con una mela al giorno? Frutta e verdura sono alla base di una dieta equilibrata e varia, ma (...) ne sono necessarie almeno 5 porzioni al giorno."

In fondo, muovendosi da settori e motivazioni diverse, si sta "remando nella stessa direzione", ovvero favorire una crescita dei consumi di ortofrutta e di stili alimentari più sani. Ben venga dunque la crescita di proposte come quelle di "Viva".

Fonte immagini: sito web "Viva"


Vanessa Niemants
Junior Marketing Specialist
vanessa@italiafruit.net

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