PIVA (CCPB): LACUNE E "SCARSA CONVINZIONE" NELLA PROPOSTA DI REGOLAMENTO EUROPEO PER IL BIOLOGICO

PIVA (CCPB): LACUNE E "SCARSA CONVINZIONE" NELLA PROPOSTA DI  REGOLAMENTO EUROPEO PER IL BIOLOGICO
"L'applicazione di un nuovo quadro normativo implica un sostanziale adeguamento, oltre che delle strutture produttive, anche dell'approccio di soggetti che responsabilmente intervengono in virtù del nuovo disposto legislativo". Lo dichiara Fabrizio Piva, amministratore delegato di CCPB, in un editoriale pubblicato sulla Newsletter CCPB di aprile.

Piva ha cercato di riassumere in pochi righe gli aspetti più importanti che hanno una diretta incidenza sull'attività di certificazione, sottolineando anche diverse lacune della proposta di regolamento (cfr. Italiafruit News del 28 marzo 2014) sulla produzione biologica.

"Ci troviamo alle prese – spiega Piva – con una nuova proposta legislativa, pubblicata lo scorso 24 marzo, frutto della pubblica consultazione avviata e conclusa nel 2013 che ha come obiettivo il superamento dell'attuale regolamento con la pubblicazione di un nuovo regolamento entro il 2017. Le motivazioni che hanno portato la Commissione UE a superare l'attuale 834/07, dopo soli 5 anni di operatività, consistono nella perdita di competitività delle produzioni europee favorendo una maggiore corrente di import, la necessità di semplificare il quadro burocratico–amministrativo, favorire e ridurre i costi a carico delle piccole aziende, migliorare il livello del sistema di controllo e certificazione, favorire una maggiore conoscenza n ei confronti dei consumatori. Macro obiettivi che - sottolinea l'ad di CCPB - hanno condotto la Commissione a predisporre un piano d'azione specifico, ma che non vengono affrontati con convinzione nella proposta legislativa pubblicata".

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Fonte: CCPB