L’AGROALIMENTARE CAMPANO FATTURA 6,5 MILIARDI DI EURO ED E' LEADER A SUD

L’AGROALIMENTARE CAMPANO FATTURA 6,5 MILIARDI DI EURO ED E' LEADER A SUD
L’ultimo report di Srm, Studi sull’economia del Mezzogiorno e del Mediterraneo, partecipata dal Gruppo Intesa San Paolo, fotografa la Campania come una regione da primato grazie al settore dell’agroalimentare. Il paniere di eccellenze campane, costituito da ben 387 prodotti tradizionali, pari all’8% del totale Italia, crea un fatturato da 6,5 miliardi con un valore aggiunto di 1,3 miliardi. I numeri dell’agroalimentare fanno della Campania la prima regione del Sud e la quinta in Italia, contribuendo a tenere a galla la regione in questo periodo di difficile congiuntura economica.
Le imprese dell’agroalimentare attive sono 7.185, per un peso sul settore nazionale del 12%. In termini di scambi commerciali, la Campania si caratterizza per una minore dipendenza dall’estero di prodotti trasformati: saldo commerciale positivo (+750 milioni di euro) mentre quello nazionale è negativo (-678 milioni di euro). In particolare, le esportazioni nel terzo trimestre 2013 presentano un valore di 1,6 miliardi, pari all’8% delle relative esportazioni nazionali, registrando un +4,5% rispetto all’analogo periodo precedente. Le importazioni sono invece di 928 milioni di euro nel terzo trimestre 2013, pari al 4,5% delle relative importazioni nazionali, con una variazione del -2,3%. La Campania esporta in 174 Paesi nel mondo, sui 207 totali dell’Italia. La frutta e gli ortaggi lavorati sono i prodotti maggiormente rappresentativi, con un peso dell’export sull’industria alimentare di ben 53,8% e con un saldo commerciale di 765,8 milioni di euro.
Come riportato dal Quotidiano Roma, alla luce dei dati emersi il direttore generale di Srm Massimo Deandreis, dichiara come “Il settore agroalimentare dimostri di possedere diversi elementi base per vincere la sfida della competitività” tra i quali spicca “la capacità nell’export”, aggiungendo però come in termini di solidità imprenditoriale e fattori strategici sia ancora necessario migliorare.

Fonte: Quotidiano Roma