SEMENTI, LA COMAGRI DEL PARLAMENTO UE RIGETTA LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE

SEMENTI, LA COMAGRI DEL PARLAMENTO UE RIGETTA LA PROPOSTA DELLA COMMISSIONE
"Una decisione forte che ancora una volta dimostra l'attenzione del Parlamento europeo alle richieste e alle esigenze degli agricoltori e dei cittadini dell'Unione". Con queste parole il presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Paolo De Castro (nella foto), ha commentato il rigetto, votato ieri dalla Comagri, alla proposta della Commissione Ue relativa al materiale riproduttivo vegetale (sementi). "Gli oltre 1.400 emendamenti presentati lo scorso gennaio - ha proseguito De Castro - hanno portato ai 37 voti contrari (e solo 2 favorevoli) di oggi. Un chiaro segnale di come una materia così delicata debba essere trattata in maniera approfondita, con le opportune distinzioni".
I 90 atti delegati, le 12 direttive presenti nel medesimo regolamento e la sintesi di temi complessi e differenti tra loro - come la commercializzazione delle sementi e del materiale da propagazione sotto il termine ombrello di "materiale riproduttivo vegetale" - avrebbero potuto creare "un fardello amministrativo per gli agricoltori e limitare la scelta e la trasparenza per i consumatori. Eventualità - ha concluso De Castro - che non potevamo assolutamente accettare".
Nei prossimi mesi, anche la plenaria di Strasburgo si esprimerà sulla proposta.
Una decisione positiva anche per Agrinsieme. "Accogliamo con viva soddisfazione l'esito del voto del parlamento europeo" ha dichiarato il coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari. Le organizzazioni riunite in Agrinsieme già nei mesi scorsi avevano espresso forti riserve sulla proposta comunitaria che, oltre a non "prevedere alcuna semplificazione qualitativa, risultava eccessivamente gravosa per gli operatori, soprattutto quelli del vivaismo, vitivinicolo, frutticolo e forestale che avrebbero visto aumentare esponenzialmente gli oneri a loro carico. L'intervento del Parlamento Europeo, grazie alla procedura di codecisione stabilita con il Trattato dei Lisbona, si è confermato ancora una volta determinante, come nel negoziato sulla Pac" conclude Agrinsieme.

Fonte: Agronotizie