FRESHFEL ED EPHA DICONO "NO" AL REGIME CONGIUNTO DI FRUTTA E LATTE NELLE SCUOLE

FRESHFEL ED EPHA DICONO "NO" AL REGIME CONGIUNTO DI FRUTTA E LATTE NELLE SCUOLE
A seguito della pubblicazione della proposta legislativa della Commissione europea intesa a riunire in un quadro comune due distinti programmi per l'alimentazione nelle scuole, "Frutta nelle Scuole" e "Latte nelle Scuole" (cfr. Italiafruit del 3 febbraio 2014), Freshfel Europe e l'European Public Health Alliance (EPHA) chiedono al Consiglio ed al Parlamento europeo di difendere l'identità e gli obiettivi di "Frutta nelle Scuole" per non mettere a repentaglio ciò che è stato ottenuto in questi anni.
Pur riconoscendo l'intenzione della Commissione europea di fare il punto sull'efficacia delle misure educative di "Frutta nelle Scuole", entrambe le organizzazioni temono che un programma aggregato potrebbe potenzialmente significare una perdita di identità per il regime "Frutta nelle Scuole".
Se, da una parte, la proposta della Commissione presenta una serie di punti che vengono accolti – forte attenzione su frutta e verdura per la distribuzione dei prodotti, aumento del coinvolgimento delle autorità sanitarie nazionali per le autorizzazioni e la selezione dei prodotti, rafforzamento della dimensione educativa – essa introduce, secondo Freshfel Europe e l'EPHA, diverse questioni che potrebbero essere dannose per entrambi i regimi ed i loro benefici diretti sull'alimentazione dei bambini.
"La fusione è prematura – scrivono le due organizzazioni in una nota congiunta – visti i cambiamenti che devono essere ancora implementati nel regime "Frutta nelle Scuole" attraverso la riforma della PAC, cioè l'incremento nel budget e l'inclusione di nuovi aspetti nel co-finanziamento". Inoltre – prosegue la nota – "durante la fase di consultazione è stato confermato che ci sono differenze significative tra i due programmi. Le finalità e gli obiettivi di "Frutta nelle Scuole" e "Latte nelle Scuole" sono ampiamente diversi, così come sono diversi i benefici per la salute e le relative comunicazioni. La maggiore integrazione tra i due regimi potrebbe ostacolare gli sforzi di comunicazione consensuali e mettere in discussione l'elevato livello di sicurezza alimentare dei bambini, uno degli obbiettivi primari di "Frutta nelle Scuole". Ciò non esclude le possibili sinergie logistiche nella gestione dei due programmi, ma questo è possibile già oggi".
Per le due organizzazioni "la flessibilità nell'allocare i fondi stanziati tra i regimi (anche se solo fino al 15%) potrebbe rendere necessaria una valutazione degli impatti potenziali". Infine, si legge nella nota, "l'efficienza ed il successo di un programma scolastico possono essere garantiti solo se i suoi obiettivi sono chiari e ben mirati. L'efficienza è strettamente legata ad obiettivi o messaggi semplici e ben definiti. Attenuando i messaggi di "Frutta nelle Scuole" si indebolirebbe l'efficienza delle misure di accompagnamento ed il monitoraggio diverrebbe difficile".
Philippe Binard, Delegato Generale di Freshfel, ha affermato che "in un momento di stagnazione dei consumi di frutta e verdura è importante avere politiche efficaci, ben strutturate e finanziate". Peggy McGuire, presidente dell'EPHA, aggiunge che "dal punto di vista della salute pubblica, il programma europeo "Frutta nelle Scuole" ha offerto un eccellente "esempio di salute" in tutte le azioni politiche perseguite". (d.b.)

Fonte: Freshfel