LA TRENTINA, NUOVE VARIETÀ E MERCATI ESTERI AL CENTRO DELLE STRATEGIE

LA TRENTINA, NUOVE VARIETÀ E MERCATI ESTERI AL CENTRO DELLE STRATEGIE
La stagione produttiva 2013 per il Consorzio La Trentina si può definire positiva con le sue 65 mila tonnellate di mele raccolte. I frutti sono risultati mediamente di pezzatura intermedia e di buona qualità organolettica (colore attraente, profumo intenso e gusto ottimale).
Per approfondire alcune importanti tematiche relative al presente e al futuro del comparto melicolo, AgroNotizie ha intervistato Simone Pilati, direttore generale.

Quanto e in che modo l'innovazione varietale, che rappresenta un fondamentale fattore di crescita per la melicoltura, interessa il comparto?

Pilati - "L'innovazione varietale per noi è molto importante. Per questo motivo il Consorzio la Trentina ha dato vita tre anni fa ad un processo di ricerca con l'obiettivo di modificare il proprio assetto varietale, puntando a sfruttare la diversa vocazione e il microclima delle nostre valli di produzione. Ad esempio abbiamo concentrato la Golden Delicious nelle zone collinari e sostituito lo stesso gruppo varietale nelle zone di fondo valle con Gala, Granny Smith, Red Delicious e Fuji.
Contemporaneamente continua lo sviluppo di nuove varietà di mele. Infatti negli ultimi anni la Trentina è entrata a far parte di due società - Cif Consorzio innovazione frutta e Novamela - che, in ambiti distinti, sono alla ricerca di novità.
La 'mela del futuro' dovrà quindi essere in grado di soddisfare le nuove esigenze del mercato e dei consumatori, rispettando alcune caratteristiche fondamentali: essere distintiva o per colore, o per gusto o per qualità nutrizionali o ancora per facilità di consumo.
Ad oggi, il processo di rinnovo varietale non è più solo una volontà ad investire in ricerca e sviluppo da parte diverse realtà agricole, ma è diventato un imperativo senza il quale nessuna azienda cooperativa può crescere ed essere competitiva sui mercati italiani ed internazionali".

In un contesto di crisi, i mercati esteri rappresentano uno sbocco per le nostre produzioni. Quali sono le iniziative da mettere in campo per un export competitivo?

Pilati - "La Trentina esporta il 40% del suo prodotto in 40 paesi, tra Europa (principalmente Germania, Spagna, Est Europa e Scandinavia), Nord Africa (Libia, Algeria, Egitto) e Medio Oriente. La nostra forza sta proprio nella diversificazione delle destinazioni che la Trentina strategicamente ha perseguito in questi anni, consolidando e sviluppando anno dopo anno, le relazioni con partner e distributori. In questo modo siamo riusciti a pianificare al meglio la nostra offerta in funzione delle esigenze specifiche, della tipologia di prodotto e dei diversi paesi di destinazione.
Un unico ufficio commerciale si occupa di definire le modalità di distribuzione della frutta: questo tipo di struttura è importante per rispondere alle richieste di servizio, qualità e riconoscibilità che arrivano sia da canali di vendita esigenti sia da consumatori consapevoli. In questo modo è possibile gestire il prodotto, i prezzi, i mercati, i clienti, in maniera coordinata attraverso la ripartizione delle responsabilità di vendita per aree di competenza".

Politica di marca come valore aggiunto e riconoscimento della qualità. Può questa strada aiutare il settore frutticolo e melicolo in particolare? E come può essere sviluppata?


Pilati - "Strategie e obiettivi chiari e condivisi all'interno dell'azienda aiutano verso un percorso di crescita e se riescono a esplicitarsi in una comunicazione coerente con l'identità dell'azienda stessa, vengono subito percepiti all'esterno e diventano motore di successo".

Autore: Lorenzo Cricca

Fonte: Agronotizie