ROSA DI GORIZIA, SBOCCIA LA REGINA D'INVERNO

ROSA DI GORIZIA, SBOCCIA LA REGINA D'INVERNO
Una coltivazione limitata, tramandata di generazione in generazione, i cui segreti vengono gelosamente custoditi dai produttori locali, che in inverno si trasforma in una prelibatezza per buongustai, croccante e dotata di sapore intenso e leggermente amarognolo, da assaporare all'istante o da utilizzare per arricchire i migliori piatti (della tradizione del Friuli Venezia Giulia e non solo). È la Rosa di Gorizia, che da oltre due secoli punteggia, tra novembre e febbraio, i terreni dell'isontino con il caratteristico colore che vira dal rosso intenso al rosa fino ad arrivare al giallo pallido, con foglie larghe ordinate. Non solo, la Rosa è stata eletta "Prodotto dell'anno" per il 2013 da Il Corriere della Sera.

Il ciclo produttivo

La semina della Rosa di Gorizia avviene in tarda primavera o, al più tardi, a inizio estate. Questo speciale radicchio rosso ha un'alta resistenza alle condizioni climatiche più aspre tipiche del Friuli: non soffre la mancanza di acqua nei mesi estivi né il freddo pungente dell'inverno, mentre in autunno le foglie, già grandi, assumono una tonalità color melanzana e avvolgono il cuore, proteggendolo dalle intemperie stagionali. Le Rose vengono raccolte tra ottobre e novembre, legate a mazzi per le radici e portate in ambienti riparati, caldi e bui. Per una quindicina di giorni esse rimangono così protette, talvolta coperte da paglia, a una temperatura che varia dai 10 ai 15 gradi. Questo breve periodo risulta fondamentale per la Rosa di Gorizia, in quanto le consente una piena maturazione aromatica e cromatica con i colori che si fanno via via più vivaci.
Tolte le radici, pulita accuratamente con acqua corrente, lasciando intatto solo il cuore e le foglie maturate in forzatura, la Rosa di Gorizia è così pronta per deliziare i buongustai e affinare i piatti della tradizione.

Dove poterla trovare

La Rosa di Gorizia - marchio registrato da Massimo Santinelli, titolare dell'azienda goriziana di alimenti biologici per vegetariani e vegani Biolab - si presta a essere consumata non solo cruda, ma anche conservata. Per poter conoscere e apprezzare questa eccellenza di frontiera, dalla storia secolare e ancora poco diffusa, sul sito www.rosadigorizia.com è possibile acquistare il prodotto fresco assieme alla confezione sott'olio, alla crema di radicchio e alla novità della linea "Una Rosa di sapori" ovvero i Girasoli, pasta fresca all'uovo ripiena di radicchio Rosa di Gorizia. Il tutto custodito in un pack accattivante: un contenitore in polistirolo e cartone che protegge i prodotti e che contiene anche uno strofinaccio in cotone 100% con il logo del marchio e il materiale informativo sulla Rosa di Gorizia.




Proprietà nutritive e suggerimenti per la preparazione
La Rosa di Gorizia è un radicchio e, in quanto tale, rientra nella grande famiglia delle cicorie. Le sostanze dal sapore amaro che contengono questi vegetali (tra cui la cicorina e il nitrato di potassio) hanno proprietà depurative e diuretiche. Inoltre, la Rosa di Gorizia è ricca di sali minerali (ferro e calcio), vitamine (B, C, K e P), acido folico e polifenoli antociani, ottimi per preservare il sistema cardiovascolare.
Michela Fabbro, Chef del ristorante Rosenbar di Gorizia, suggerisce di preparare la Rosa di Gorizia secondo la tradizione: cruda, tagliata il meno possibile per non farla ossidare, accompagnata da patate lesse, fagioli lessati e ancora tiepidi, un uovo sodo a spicchi oppure passato nello schiacciapatate. Il tutto condito con dell'ottimo olio di oliva, aceto di vino e anche un buon sale. Anche l'eventuale piccola radice che alle volte si trova all'acquisto è ottima se tagliata sottile e unita all'insalata.
Ottimo l'abbinamento del radicchio anche con il frico, piatto tipico friulano a base di formaggio e patate, oggi riformulato anche in chiave vegetariana da Biolab (senza caglio animale).
Queste ed altre ricette sono disponibili sul sito web della Rosa di Gorizia.





Fonte: Vini e Sapori