ACCORDO STRATEGICO TRA APOFRUIT E TERREMERSE: AGIRE INSIEME PER COMPETERE SUI MERCATI ESTERI E CREARE VALORE D'IMPRESA

ACCORDO STRATEGICO TRA APOFRUIT E TERREMERSE: AGIRE INSIEME PER COMPETERE SUI MERCATI ESTERI E CREARE VALORE D'IMPRESA
Dare vita ad una filiera integrata, efficiente, specializzata e sviluppare un'intesa commerciale basata sul prodotto, la marca e l'export per essere - insieme - più competitivi sullo scenario internazionale. Con questo obiettivo, Apofruit e Terremerse, due importanti player del settore ortofrutticolo, hanno scelto di condividere un comune progetto basato sull'"integrazione a rete". Una nuova filosofia gestionale che intende guardare avanti puntando sullo sviluppo delle rispettive competenze, sulla razionalizzazione dei costi, su un migliore posizionamento nel mercato – estero in particolare - restando tuttavia realtà aziendali autonome.
La presentazione dell'accordo, venerdì scorso a Bagnacavallo, si è svolta alla presenza dei Presidenti delle due realtà, Mirco Zanotti (Apofruit Italia) e Marco Casalini (Terremerse) che hanno introdotto i lavori ringraziando le autorità presenti ed espresso entrambi grande soddisfazione rispetto alla novità. L'obiettivo comune è la crescita aziendale e la creazione di valore per i rispettivi soci. Nella strada scelta per raggiungerlo sta la novità. Il punto di partenza di quest'intesa infatti – illustrano i Presidenti - è la decisione di restare autonomi nella gestione dei propri soci, ma di mettere a valore in modo specifico i settori dell'ortofrutta e delle agroforniture, consapevoli che solo valorizzando le singole identità e facendo leva sui rispettivi punti di forza, competenze e risorse si potrà crescere e riequilibrare l'intera filiera.
Un dato ormai assodato è che la fusione, intesa come la somma di fatturati e produzioni, non è più uno strumento idoneo alla crescita, specialmente nel contesto economico attuale, dove le sfide poste dal mercato globale richiedono una nuova visione dietro la pianificazione della strategia di "attacco".
Ha quindi preso la parola il direttore generale di Apofruit Italia, Renzo Piraccini: "stiamo andando nella direzione giusta – ha esordito -. Non si tratta più di cucire insieme due realtà per farne una unica, ma di trovare i punti chiave sui quali, lavorando insieme, si può davvero crescere e portare valore ad aziende, clienti e produttori". In sostanza l'accordo prenderà forma grazie ad una politica di marca ben precisa per rafforzare la disintività di specifici prodotti, alla segmentazione dell'offerta per darle il massimo valore nei vari mercati, a maggiori investimenti sull'innovazione varietale per favorire la qualità dei prodotti offerti e alla valorizzazione del biologico - settore che negli anni si è dimostrato strategico.


Renzo Piraccini


Il cuore pulsante dell'operazione però è l'export: "oggi la partita per la creazione di valore si gioca sulla capacità di essere competitivi sui mercati esteri". Terremerse infatti aderirà alla società consortile Mediterraneo Group "sulla base di un progetto ben preciso - ha spiegato il direttore generale - che ci vedrà impegnati soprattutto nei mercati del Golfo Persico e dell'area asiatica, in particolare a Shanghai".
E non solo. L'integrazione consentirà anche acquisti centralizzati di materiali e servizi, un comune modello di gestione dei magazzini (con l'adozione dei sistemi informatici di Apofruit), l'accesso per i soci di Terremerse alle novità varietali di cui Apofruit è distributore. Inoltre, verrà avviato un processo di armonizzazione degli standard produttivi dei vari prodotti ortofrutticoli e dei prodotti ad uso industriale. Il kiwi e i prodotti biologici, per primi, sperimenteranno le stesse modalità di conferimento, campionatura, tempi di acconto e liquidazione. Il kiwi "è un comparto dove vogliamo crescere – ha aggiunto Piraccini – e sfruttando le economie di scala può dare grandi risalutati in termini di valore ed efficienza".
Altra novità scaturita dall'accordo è la possibilità per i produttori Apofruit della zona di Faenza di utilizzare le celle (per una capacità di 25 mila quintali) dello stabilimento di Terremerse di Faenza.


Gilberto Minguzzi


"L'accordo con Apofruit rappresenta una scelta ben precisa, che abbiamo coltivato negli anni – ha spiegato l'amministratore delegato di Terremerse, Gilberto Minguzzi – nella quale vediamo la concreta possibilità di valorizzare le identità di ciascuno e colpire il mercato globale con una politica commerciale differenziata e con una gamma di prodotti più completa per soddisfare maggiormente i clienti".
Il settore delle agroforniture - primario nell'attività di Terremerse – rappresenta "un ambito della nostra attività nel quale siamo cresciuti molto e per il quale veniamo riconosciuti come partner strategici in termini di efficacia di prodotto, prezzo e per le competenze sviluppate negli anni". Tra le due cooperative quindi verranno sviluppate azioni per migliorare l'efficienza e la competitività delle aziende dei soci produttori tramite l'armonizzazione delle linee tecniche di difesa, una sinergia nell'area vivaistica, ma soprattutto la condivisione di know-how e dell'attività di ricerca e sviluppo, la condivisione dell'impiantistica per frutticoltura e orticoltura e il pagamento delle agroforniture in conto conferimento. L'innovazione varietale "è un aspetto su cui dovremo puntare in maniera decisa per crescere in futuro e - ha sottolineato Minguzzi - grazie alla collaborazione a cui stiamo dando vita potremo fare molto di più".


Un momento della conferenza stampa


Infine, il processo di armonizzazione delle due realtà, che in prima istanza coinvolgerà gli standard produttivi, gestionali, etc. potrebbe nel 2015 sfociare nella creazione di una AOP tra Apofruit e Pempacorer (organizzazione di produttori di riferimento per Terremerse per l'ortofrutta). Una realtà aggregante "le cui porte siano aperte a tutti i soggetti che condividono la nostra visione – ha concluso Piraccini – e credono nella possibilità di innovare. La sfida adesso è aprirsi a nuovi modelli di gestione, ma anche intercettare nuovi produttori interessati che credono in questo modello di innovazione".

Nella foto di apertura: da sinistra, Gilberto Minguzzi, Marco Casalini, Renzo Piraccini, Mirco Zanotti.

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