PROGETTO ‘100X100', IL CAAB LANCIA IL BANDO APERTO A GIOVANI E FAMIGLIE CON BAMBINI PER COLTIVARE FRUTTA E VERDURA

PROGETTO ‘100X100', IL CAAB LANCIA IL BANDO APERTO A GIOVANI E FAMIGLIE CON BAMBINI PER COLTIVARE FRUTTA E VERDURA
Giovani agricoltori e famiglie con figli piccoli cercasi per coltivare orti nel cuore di Bologna. Sarà presentato venerdì 6 settembre il bando del Caab, il Centro agroalimentare di Bologna, per l'assegnazione di 100 orti da 100 mq l'uno dove si potranno coltivare frutta e verdura destinate al sostentamento personale, ma anche alla vendita diretta e allo scambio delle eccedenze, in un'originale forma di 'orto-sharing' tra i futuri agricoltori che lavoreranno ciascuno al proprio appezzamento, ma gomito a gomito.
"Abbiamo valorizzato un terreno all'interno del Caab che si prestava alla realizzazione di orti, ma di orti diversi da quelli sociali che ci sono già in Emilia Romagna e a Bologna, per lo più destinati agli anziani - spiega all'Adnkronos Andrea Segré, presidente del Caab - in questo caso si tratta di 100 appezzamenti che verranno assegnati a giovani e nuclei famigliari con bambini piccoli e che, coltivati, permetteranno alle famiglie di risparmiare circa 600 euro l'anno grazie all'autoproduzione di frutta e verdura".
I futuri agricoltori bolognesi avranno anche la possibilità di fare "orto-sharing": ad esempio, chi coltiva pomodori potrà barattare l'eccesso di produzione con chi coltiva zucchine, e così via. E lo farà a km zero, visto che gli orti sono tutti contigui, sebbene divisi.
Soprattutto, gli assegnatari degli orti avranno anche uno spazio all'interno del mercato ortofrutticolo per vendere i propri prodotti e avviare così una forma di integrazione al proprio reddito. Chi otterrà l'orto potrà inoltre usufruire dei controlli sanitari Asl all'interno del Caab e della formazione messa a disposizione dai docenti di Agricoltura Urbana e Biodiversità dell'Università di Bologna, "un'eccellenza, tra le discipline insegnate nel nostro ateneo", sottolinea Segré.
Grazie all'accordo siglato con l'Università di Bologna, una parte degli orti del Caab andrà agli studenti; in cambio i docenti organizzeranno dei corsi di formazione per le famiglie e i giovani che avvieranno l'attività. Chi otterrà l'orto attraverso il bando potrà avere tutto questo sostenendo un costo simbolico di circa 15 euro al mese, come contributo alla gestione. "In più - aggiunge Segré - avvieremo delle convenzioni per l'acquisto delle attrezzature necessarie per coltivare l'orto".



"Stiamo predisponendo il bando che sarà presentato venerdì, poi daremo tempo una settimana per rispondere e prenderemo in considerazione le domande in funzione dell'arrivo ma soprattutto dell'età e del numero di figli per nucleo familiare. L'obiettivo è di passare dall'orto come attività di svago ad attività di sostentamento". Ma anche il recupero di antiche varietà e la sperimentazione di una forma di produzione sostenibile. Il progetto "100 x 100" degli orti al Caab si inserisce in un più ampio disegno che punta a fare del Centro agroalimentare di Bologna "un laboratorio della sostenibilità messa in pratica, dal punto di vista economico, ambientale e sociale".
Il Caab possiede l'impianto fotovoltaico più grande d'Europa di recente inaugurazione, utilizza logistica dell'ultimo miglio con mezzi elettrici, il recupero di acqua piovana per pulire le piattaforme ed è al lavoro sul progetto del grande parco tematico Fico (Fabbrica italiana contadina) che trasformerà il mercato in parco agroalimentare, dalla produzione al consumo, in collaborazione con Eataly. Il sogno? "Fare del progetto degli orti, se funzionerà come ci aspettiamo, un modello per altri mercati e per altre zone poco utilizzate o abbandonate che si trovano nelle città italiane", conclude Segré.

Fonte: AdnKronos