PARTNERSHIP CON STILISTI DELL’ALTA MODA COME NUOVI ORIZZONTI PER L’ORTOFRUTTA ITALIANA? PERCHE’ NO, SONO LORO IL TRAINO DEL MADE IN ITALY NEL MONDO

PARTNERSHIP CON STILISTI DELL’ALTA MODA COME NUOVI ORIZZONTI PER L’ORTOFRUTTA ITALIANA? PERCHE’ NO, SONO LORO IL TRAINO DEL MADE IN ITALY NEL MONDO
Prendendo spunto dalle considerazioni del presidente del Cso, Paolo Bruni (cfr. Italiafruit del 19 giugno 2013) sul valore del brand "Made in Italy", ho cercato di pensare alle strade che gli operatori ortofrutticoli potrebbero seguire per sfruttare l'immenso potenziale intangibile che si nasconde dietro a questa origine. Una delle più creative - a mio avviso - riguarda la costituzione di partnership con professionisti del settore della moda, uno dei tre comparti portanti del commercio italiano nel mondo, come ha ricordato nei giorni scorsi il presidente dell'ICE Riccardo Monti: "il nostro Paese quest'anno esporterà quasi 500 miliardi di euro di prodotti (tra beni e servizi), un terzo dei quali sono rappresentati da moda, cibo e arredamento".
Scendendo nello specifico dell'export di ortofrutta, le ultime informazioni che ci arrivano dai dati Fruitimprese, relativi al primo trimestre del 2013 (cfr. Italiafruit del 18 giugno 2013), evidenziano il consolidamento di una tendenza che si è andata progressivamente a sviluppare nel corso dell'ultimo anno e mezzo. Vale a dire quella della crescita del valore (+3% nel 2012, +7,8% nel primo trimestre 2013) a fronte di un calo dei quantitativi commercializzati (-1% nel 2012, -12,4% nel primo trimestre 2013). Perché, dunque, non iniziare a sfruttare la potenzialità e la creatività posseduta da stilisti dell'alta moda nazionale per sviluppare e consolidare un posizionamento di prezzo premium sui mercati esteri? Si potrebbero, per esempio, concludere rapporti di collaborazione che riguardano il restyling del logo, del packaging o di qualsiasi altro contenuto tangibile del prodotto.
Questa strada è stata già seguita da un operatore dell'industria della pasta alimentare, il Pastificio Maffei, che quest'anno si è affidato alla "matita" dello stilista romano Marco Coretti per rivedere completamente il packaging di tutte le proprie linee di prodotto oltre al logo aziendale. Come si evince dalla foto sottostante, Coretti ha portato "emozione pura" alla confezione sviluppando due elementi grafici che celebrano il "Made in Italy": un fiocco rosso, metafora dell'eleganza della "haute couture" nazionale ma anche simbolo della passione e della bellezza genuina per i sapori regionali e locali che caratterizzano il Bel Paese; un cestino in vimini, un'immagine perfetta per evocare la tradizione produttiva e le origini dell'azienda.



Sebbene il nuovo packaging sia stato introdotto soltanto da poche settimane, l'azienda sta registrando un significativo aumento degli ordini ricevuti, per cui la strada sembra promettente.
Sulla base di queste considerazioni, mi sento di consigliare ai grandi marchi che portano l'ortofrutta italiana in giro per il mondo, di cominciare a valutare future collaborazioni con gli stilisti più noti sui mercati obbiettivo che si intendono sviluppare. Iniziative di questo tipo potrebbero in particolare valorizzare l'ingresso del prodotto ortofrutticolo in Russia, Stati Uniti o Medio Oriente, mercati dove la qualità della moda italiana viene maggiormente percepita e riconosciuta.
Per quanto riguarda il mercato statunitense, che dalla prossima estate aprirà le porte a mele e pere italiane, mi sento si suggerire Giuseppe Zanotti, uno dei più grandi maestri delle calzature italiane da donna. I suoi modelli sono molto amati da star e celebrities della musica pop americana come Madonna, Lady Gaga, Beyoncè, Rihanna, Alicia Keys, Fergie, Mary J. Blige e Kylie Minogue. Dal lancio del suo brand nel 1993, ancora oggi Zanotti mantiene lo stesso spirito, attenzione per il passato e la tradizione, e allo stesso tempo continua ricerca e contemporaneità. Non sembra anche a voi un profilo perfetto per la nostra ortofrutta?

Daniele Bianchi – Deputy Editor Italiafruit