L’INTERNAZIONALIZZAZIONE FRA BARRIERE NON TARIFFARIE E CONCENTRAZIONE, CON IBRAHIM SAADEH – PRESIDENTE ITALIA ORTOFRUTTA – UNIONE NAZIONALE

L’INTERNAZIONALIZZAZIONE FRA BARRIERE NON TARIFFARIE E CONCENTRAZIONE, CON IBRAHIM SAADEH – PRESIDENTE ITALIA ORTOFRUTTA – UNIONE NAZIONALE
Bianchi – Presidente, nel Vostro convegno di ieri dedicato a quanto ci attende a livello di regole sul mercato internazionale è emerso in modo netto il tema delle barriere non tariffarie, come quelle fitosanitarie. Quanto incide questo sistema protezionistico sulla nostra competitività e quali sono le prospettive?

Saadeh – Dietro alle barriere non tariffarie si cela purtroppo la volontà di molte Nazioni di adottare politiche protezioniste che ostacolano i processi di internazionalizzazione di cui l’ortofrutta del nostro Paese ha tanto bisogno. Per fortuna iniziano ad arrivare segnali positivi di evoluzione come la recente risoluzione del blocco dell’export dei salumi a breve stagionatura verso il mercato americano che è foriera di buoni auspici anche per il dossier pere e mele attualmente in discussione. Malgrado i progressi verso quest’area, le barriere fitosanitarie rimangono però nel complesso il nostro più grande problema nell’approccio al mercato globale, basti pensare a tutte le difficoltà che incontriamo in Estremo Oriente, Cina e Korea in primis.

Bianchi – Se le barriere non tariffarie sono un ostacolo esterno, certo la debole concentrazione del nostro sistema di export è viceversa un problema interno. Quanto impatta questa situazione sulla nostra competitività e quali sono i progressi su questo fronte?

Saadeh – Nelle nostre aziende dobbiamo realizzare prodotti di qualità ma senza la necessaria aggregazione non è poi possibile portare in modo competitivo sui mercati, soprattutto se lontani, i nostri prodotti. Per questo il gap che abbiamo con i nostri competitori va colmato anche se si tratta di un processo lungo e difficile. Anche con queste due condizioni, però, non si può essere competitivi nello scenario globale se le Istituzioni nazionali ed europee non sono in grado di supportare il sistema imprenditoriale con adeguate politiche creditizie e relativi strumenti di sostegno, con una burocrazia snella e pronta, con un sistema di relazione diplomatiche efficiente e flessibile. Su questo piano, le ultime risposte alle nostre sollecitazioni da parte del Mipaaf sono state positive e ci fanno ben sperare per il prossimo futuro.

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