ALI’ SPA, UN SUCCESSO CHE CRESCE DA OLTRE 40 ANNI ED INVESTE NEL LOCALISMO

ALI’ SPA, UN SUCCESSO CHE CRESCE DA OLTRE 40 ANNI ED INVESTE NEL LOCALISMO
Mentre la maggioranza delle imprese italiane cerca nell’esposizione internazionale la via di fuga dalla crisi Alì, retailer padovano del settore alimentare, resiste alla recessione grazie al localismo. Con il suo modello distributivo a corto raggio il gruppo è riuscito, nel 2012, a chiudere con ricavi in incremento. Alla base dei buoni risultati il rispetto di una regola aurea, sempre la stessa da più di 40 anni: punti vendita non lontani più di 100 chilometri dall’hub logistico. Una regola che ha funzionato anche nell’annus horribilis dei consumi alimentari, in caduta libera. Secondo l’ultimo Rapporto Istat, infatti, la strategia di contenimento della spesa degli italiani è legata anche al luogo in cui viene effettuato l’acquisto: “aumentano le famiglie che si rivolgono agli hard discount per i generi alimentari (dal 10,5% del 2011 al 12,3% nel 2012) a scapito prevalentemente dei supermercati, ipermercati e negozi tradizionali”. Inoltre: “La percentuale di famiglie che, tra il 2011 e il 2012, ha ridotto la qualità o la quantità dei generi alimentari acquistati, aumenta in modo consistente dal 53,6% al 62,3%”. Nonostante questo quadro, Alì ha chiuso con vendite in crescita del 9% (+3% a parità di perimetro della rete), assumendo quasi 400 persone, aprendo ancora punti vendita, in tutto cinque su un network di 100 supermercati.
La formula magica è il localismo unito alla filosofia dei piccoli passi: poche aperture, una crescita misurata, ma costante. E un’unica sfida, essere i migliori sulla piazza di riferimento: il Veneto. Nell’epoca della diversificazione geografica, Alì ha scommesso tutto sulla territorialità, e, infatti, in Veneto ha una quota di mercato del 14,6%, 98 punti vendita (2 sono in Emilia Romagna) e circa 3mila dipendenti.
Francesco Canella, presidente e fondatore dell’azienda rivendica le origini umili del suo successo: “Ho rilevato negli anni Cinquanta un piccolo supermercato, quello che qui chiamiamo casolìn”. E dopo quarant’anni, il primo supermercato è stato aperto nel 1971, la formula è rimasta la stessa. Metrature gestibili, non più di 2/3mila metri quadrati, il banco del fresco (salumi e formaggi), il reparto frutta e verdura, ma sugli scaffali anche i prodotti confezionati delle più conosciute marche dell’industria alimentare.
“Sono stato in America, a Boston - racconta Canella in un'intervista apparsa sul quotidiano La Repubblica - ho visto come facevano lì. E ho portato il banco tradizionale della piccola bottega di quartiere su scala più ampia”. Per riuscire a mantenere salvo questo modello territoriale, tuttavia, il raggio d’azione si deve fermare alla regola aurea dei 100 chilometri. “Abbiamo magazzini che lavorano 24 ore al giorno, ogni mattina partono i camion con i prodotti freschi, che carichiamo dalle 2 alle 6 della mattina. Se avessimo punti vendita che superano questa distanza non riusciremmo a consegnare i prodotti che ci arrivano da contadini e cooperative il pomeriggio, entro la mattina del giorno dopo”.
Nel 2008 Alì fatturava 650 milioni di euro, nel 2012 i volumi di vendita hanno raggiunto 866 milioni complessivi. “Quest’anno - dice Canella - la previsione è di aumentare il fatturato di un altro 2%, a rete costante. Apriremo altri punti vendita, 2/3 almeno, a Vicenza e a Padova, mantenendo la nostra strategia. La conoscenza della clientela e il servizio, che realizziamo investendo sulla formazione dei nostri collaboratori, ci permettono di riuscire a competere anche con grossi gruppi internazionali”.
Quest’anno l’espansione proseguirà oltre il territorio veneto: “Abbiamo già aperto due punti in Emilia Romagna, sempre mantenendo la regola dei 100 chilometri. Pensiamo di aumentare ancora la nostra presenza in questa regione”, afferma ancora Canella.

Fonte: La Repubblica