162 SCOLARI INTOSSICATI A ROVERETO E NEL PADOVANO. SOTTO ACCUSA I POMODORINI DI FRUTTA NELLA SCUOLE

162 SCOLARI INTOSSICATI A ROVERETO E NEL PADOVANO. SOTTO ACCUSA I POMODORINI DI FRUTTA NELLA SCUOLE
Bruciore alla gola, nausea, vomito, crampi addominali. I sintomi sono identici, ma cambiano giorno e zona: a patire una intossicazione del tutto simile a quella sofferta dai 30 ragazzi di un Collegio Arcivescovile di Rovereto (provincia di Trento), sono stati 132 alunni di sei diverse scuole elementari della provincia di Padova: Trebaseleghe, Fossalta, Sant'Ambrogio, Silvelle, Torreselle e Ronchi. E' successo giovedì scorso, il giorno prima dell'episodio roveretano. In entrambi i casi sotto accusa sono finiti i pomodorini distribuiti in confezioni sigillate dal Ministero dell'Istruzione nell'ambito del progetto "Frutta nelle Scuole".
L'intossicazione alimentare ha colpito un terzo dei 400 alunni complessivi delle sei scuole elementari padovane coinvolte. Per ora si rimane in attesa dell'esito delle analisi, commissionate anche in Veneto come in Trentino dalle aziende sanitarie.
Nella provincia di Padova, dove evidentemente i genitori sono un po' più sanguigni dei tranquilli roveretani, è già partito un tam tam per il boicottaggio del progetto "Frutta nelle scuole". In passato c'erano già state lamentele perché i prodotti arrivati in classe non apparivano della qualità necessaria per essere forniti ai ragazzini. Ora il caso dei pomodorini e dei 132 intossicati ha spinto anche i più moderati a rompere gli indugi. Per i genitori sarebbe molto meglio istituire una giornata a settimana di "merenda ortofrutticola", lasciando agli stessi il compito di fornire i prodotti. Fermo restando che l'iniziativa può anche essere lodevole - spiegano i genitori - mandando i ragazzini all'ospedale anche solo per un attacco di diarrea, si ottiene l'effetto opposto.

Fonte: Trentino Corriere Alpi