I SAGGI DI NAPOLITANO PROPONGONO L’ABOLIZIONE DELLE COMMISSIONI AGRICOLTURA DI CAMERA E SENATO. ESPLODONO LE PROTESTE

I SAGGI DI NAPOLITANO PROPONGONO L’ABOLIZIONE DELLE COMMISSIONI AGRICOLTURA DI CAMERA E SENATO. ESPLODONO LE PROTESTE
Abolizione delle Commissione agricoltura di Camera e Senato. E' una delle proposte contenute nella relazione finale dei saggi nominati dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per individuare misure dirette ad affrontare la crisi economica e del sistema istituzionale.
La riduzione del numero delle Commissioni parlamentari è una delle priorità individuate dal gruppo di lavoro sulle riforme istituzionali composto da Mario Mauro, Valerio Onida, Gaetano Quagliariello e Luciano Violante. In particolare si propone la riduzione da 14 a 9 con accorpamenti per materia "suggeriti - si legge nel documento - dalla prassi e funzionali sia al superamento del fenomeno delle Commissioni riunite, sia al fine di garantire una migliore e più efficace azione di controllo sulle politiche pubbliche".
Tuttavia, l'agricoltura non sembra essere considerata una materia di rilievo. Nelle due proposte (a 9 o 10 Commissioni), infatti, non solo le Commissioni XIII della Camera e IX del Senato spariscono, ma la competenza agricola non viene assorbita in nessuna delle restanti Commissioni.
Non sono mancante proteste e reazioni. "Nell'ipotesi di accorpamento e riduzione - ha commentato la deputata Susanna Cenni - non scompare solo la Commissione agricoltura di Camera e Senato, ma l'intera parola agricoltura. E non è semplice a naso indovinare dove verrebbe inserita la competenza perché forse sfugge che agricoltura significa anche ambiente, paesaggio, salute, sociale, politiche europee, artigianato, industria e molto altro".
Per Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali si tratta di una proposta davvero "poco saggia". Mentre si registra, ovunque, il rilancio del settore primario sia come presidio e tutela ambientale che come garanzia di sicurezza alimentare, i saggi nominati da Napolitano - sottolinea Pecoraro Scanio - sottovalutano la nuova centralità delle campagne.
Un disappunto condiviso - si legge in una nota di Slow Food - da più parti politiche e sociali e sottolineato dal presidente dei senatori di Sel, Loredana De Petris e dal senatore Dario Stefàno, ex coordinatore degli assessori regionali all'Agricoltura: "Tale scelta la consideriamo dannosa e assurda per diverse ragioni. L'agricoltura e più in generale l'agroalimentare, sono tra i pochi settori economici che in questo momento di crisi ancora resistono, pur tra mille difficoltà, e che hanno una valenza strategica per il futuro del Paese. Sul fronte dell'export, peraltro, l'agroalimentare è forse l'unico col segno positivo".

Fonte: Italia Oggi